REDAZIONE LUCCA

“Alle belle statuine...“, un gioco nato un tempo tra dame e cavalieri

“Alle belle statuine...“, un gioco nato un tempo tra dame e cavalieri

Prosegue la rubrica curata

da Simonetta Simonetti

dedicata ai giochi di strada

tradizionali, più o meno

conosciuti. Un piccolo

viaggio nella nostra cultura

Le belle statuine

"Alle belle statuine siete pronte signorine?".

E’ un gioco di movimento ma del tutto pacato. Non si richiede una grande abilità fisica né motoria ma la capacità di assumere pose artistiche, fantasiose e soprattutto mantenerne la figura ottenuta per tutto il tempo che chi guida il gioco desidera. Di solito è bene essere un bel numero. Ci si pone dietro al giocatore che sta appoggiato o girato con la faccia al muro mantenendo una certa distanza. Il giocatore, girato di spalle agli altri, dice: "Alle belle statuine siete pronte signorine?". Appena finita la frase si gira di scatto e gli altri devono aver assunto pose strane, artistiche o buffonesche senza più fare alcun movimento. Il giocatore sceglie la statuina più bella, a suo parere, che prende il suo posto e così via. E’ un gioco piuttosto divertente, perché stimola l’imitazione e il senso dell’umorismo, ideale quindi per tutte le età.

Quello delle “belle statuine“ era un tempo un gioco di corte, fatto dagli adulti alla stregua di un corteggiamento. Le dame assumevano pose leziose e sognanti, i cavalieri si atteggiavano in una variegata serie di inchini. Lo si può definire, oggi, un gioco femminile, disdegnato dai maschi proprio per quella lentezza e leziosità, ma è molto amato dai bambini piccoli che ancora riescono a divertirsi senza timore di essere giudicati ridicoli.

Simonetta Simonetti