L’acqua è la risorsa più preziosa che abbiamo, tutelarla è un nostro dovere, come cittadini e come amministratori. Allora cosa c’è di buono nel dibattito di questi giorni? Che finalmente se ne parla alla luce del sole. Esistono molti modi per farlo, però: per esempio parlarne prima di arrivare a discutere e a litigare sulla stampa". Così la sindaca di Altopascio Sara D’Ambrosio (nella foto).
"È proprio per questo motivo – sottlinea D’Ambrosio – che mi esprimo male rispetto alla domanda proroga sì/proroga no: il dibattito è polarizzato ormai, senza però che se ne sia mai parlato seriamente tutti insieme. E ridurre la discussione a un semplice sondaggio tra favorevoli e contrari” è un po’ come guardare il dito anziché la luna: affrontare insieme il futuro dell’acqua sui nostri territori significa tutelare la risorsa idrica che è la nostra ricchezza principale, fare programmazioni serie e concrete sugli investimenti, sia acquedotto che fognatura, attesi da molto tempo dai nostri cittadini, mettere in sicurezza i nostri territori, affinché non restino schiacciati dai colossi dell’area fiorentina. Solo insieme potremo pesare e contare nello scenario regionale".
"Allora dico: parliamone. Questo è tra l’altro quello che chiedono anche i sindaci dei territori gestiti da Gaia per quanto riguarda la risorsa idrica. Parliamone allargando l’ambito, tenendo dentro anche la Piana di Lucca in questa discussione, confrontandosi anche con gli altri territori limitrofi al nostro, avendo l’ambizione di discutere con trasparenza con tutti i soggetti che direttamente o indirettamente sarebbero toccati da questa scelta. A leggere le varie dichiarazioni dei colleghi che con me sono soci di Aquapur - che sono favorevoli alla proroga - noto che le motivazioni addotte portano allo stesso obiettivo di alcuni di coloro che invece non sostengono la proroga".
"Ecco perché sono convinta – aggiunge la sindaca di Altopascio – che a un punto comune si debba e si possa arrivare, visto che apparteniamo anche al medesimo campo politico, che poi è lo stesso di chi governa la Regione Toscana, magari facendo tutti un mezzo passo indietro per trovarci, parlarne, costruire un ragionamento e un percorso serio di ambito che ci faccia essere più forti e competitivi e poter mettere in sicurezza il nostro territorio. Se i soci di Gaia chiedono di parlarne e di essere ascoltati, e credo abbiano più titolo di chi è socio di Acque, perché non dare loro la possibilità di farlo e anzi di farlo insieme a noi?".
"Non abbiamo moltissimo tempo – sottolinea Sara D’Ambrosio – ma nemmeno zero tempo. Si può lavorare con un metodo che metta al centro della discussione l’obiettivo finale, anziché i giochi di forza? Io penso di sì. Specialmente su un tema come l’acqua che ci vede tutti impegnati per dare un seguito effettivo a quel Referendum sull’acqua pubblica che ha dato un’indicazione chiara e collettiva. Dobbiamo compiere scelte importantissime e milionarie e devono essere fatte con cognizione di causa, con il coinvolgimento, con la partecipazione, con un dibattito serio e puntuale e non solo a colpi di articoli di giornale che fanno anche emergere divisioni interne che non fanno bene a nessuno, spesso frutto non di una discussione, ma di personalismi e protagonismi".
"Chiudo con una domanda: ma se vogliamo riunire gli ambiti, se vogliamo una Piana e una provincia unite perché non partire già con un primo passo in questa direzione? La proroga congelerebbe invece questa volontà. Qual è allora il senso?".