FRANCESCO
Cronaca

Ambiente. L’ora delle scelte coraggiose

Meucci Ma oltre alla battaglia politica ci sono le questioni che riguardano la vita di tutti i giorni. Da una...

Meucci

Ma oltre alla battaglia politica ci sono le questioni che riguardano la vita di tutti i giorni. Da una parte viene detto che un impianto del genere è sicuro, non darà problemi ai chi nella zona vive, etc etc. Secondo l’altra parte, invece, si tratta di un procedimento sperimentale (quale in effetti in parte è) le cui ricadute sono tutte da valutare. Non siamo esperti della materia, ma certo qualche dubbio appare giustificato. A fugarne un parte c’è soprattutto la consapevolezza che a Capannori non sono dei pazzi avventati e quindi se hanno deciso di andare avanti su questa strada in modo convinto e deciso, qualche garanzia devono pur averla. Va anche detto, poi, che purtoppo siccome di rifiuti ne produciamo tantissimi – diciamo pure troppi e spesso molto inquinanti e dal ciclo di smaltimento molto complesso – le soluzioni sono o che smettiamo di produrre un certo tipo di scarto, oppure ci adeguiamo a doverli smaltire anche vicino a casa nostra. E qui entra in gioco la ben nota sindrome ‘nimby‘ (acronimo inglese di ‘not in my back yard’, cioè: non nel mio cortile); secondo cui, appunto, certi tipi di impianti vanno bene purché lontano dai luoghi dove si vive. Lo stesso vale per i tanto vituperati parchi eolici e fotovoltaici; che nessuno vuole e che al tempo stesso sono l’unica arma che abbiamo per garantirci un futuro meno inquinato e più sostenibile. Si tratta, come dice il presidente regionale di Legambiente, Fausto Ferruzza, di ‘una sfida non rinviabile‘ e che la Regione ha tradotto in una legge che mette disposizione in tutta la provincia una totale di quasi 24 chilometri per pale e pannelli. Inutile dire che il futuro passa da qui: da una gestione coraggiosa del ciclo dei rifiuti, dove nel coraggio ci sta anche la capacità di sostenere impianti di smaltimento che a oggi provocano dubbi e paure. E dall’altrettanto coraggio che serve per accettare la produzione dell’energia alternativa.