REDAZIONE LUCCA

Anche Altopascio si arrende al caro-prezzi

Si blocca la gara per la nuova scuola di Badia Pozzeveri: le ditte vincitrici dell’appalto hanno rinunciato per l’aumento delle materie prime

Prima il nuovo ponte sul Serchio, poi la nuova scuola di Badia Pozzeveri (Altopascio). Anche le opere pubbliche vengono fermate dal folle rialzo dei prezzi e in particolare delle materie prime.

Nel caso della nuova infrastruttura sul fiume è stata la provincia a decidere lo stop e a non assegnare i lavori alla ditta vincitrice, procedendo con una nuova gara probabilmente a stralci (da una parte il ponte e a sé le opere accessorie). Per la nuova scuola invece sono stati i vincitori dell’appalto – Costruzioni Vitale e Rubner Holzbau Sud – a tirarsi indietro visto il rincaro delle materie prime.

L’amministrazione guidata dal sindaco Sara D’Ambrosioha deciso – come prevede la legge – di interpellare le altre ditte in graduatoria, ma anche che in assenza di garanzie adeguate si andrà a nuova gara.

"Stiamo sbloccando la situazione – spiega D’Ambrosio – per noi questa opera resta una priorità. Dobbiamo affrontare il problema dell’aumento dei prezzi e le lungaggini burocratiche per arrivare quanto prima ad aprire il cantiere. Come amministrazione comunale siamo già pronti a stanziare le risorse aggiuntive per andare nuovamente a gara: per noi questa è la strada migliore e l’unica percorribile per arrivare in tempi certi all’avvio del cantiere. Purtroppo la burocrazia ci impone di andare a sentire anche le altre ditte classificate, nonostante sia palese a tutti la non sostenibilità del budget: non farlo ci esporrebbe al rischio di nuovi ricorsi, con un ulteriore allungamento dei tempi. A questo punto andiamo spediti a sondare il terreno con le altre tre ditte che avevano partecipato alla gara, nel frattempo rivediamo gli importi e ci attiviamo per seguire tutti i passaggi successivi e arrivare quanto prima alla soluzione positiva della vicenda".

D’altronde, la nuova scuola di Badia Pozzeveri è un lavoro pubblico che sta vivendo una vera odissea: prima il ricorso al Tar dell’azienda seconda classificata, poi lo stop per la pandemia, adesso l’impennata dei costi.

L’amministrazione comunale dovrà adesso proporre il contratto alle altre tre società classificate e, in caso di rinuncia, procedere nel più breve tempo possibile a indire una nuova gara di appalto con tutti gli importi rivisti in base all’aggiornamento prezzi. Una decisione obbligata, resa necessaria dal repentino aumento dei prezzi delle materie prime e che ha reso il quadro economico della nuova scuola (circa 2 milioni di euro) non più in linea rispetto ai valori attuali di mercato per come accertati dal prezzario regionale per l’anno 2022 e dal cosiddetto Decreto compensazioni del novembre scorso.

Massimo Stefanini