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Il sindaco di Porcari si schiera a favore dell’apertura di un dialogo con la Valle
E’ sempre più un confronto-scontro tra Piana e resto della provincia, a prescindere dalle appartenenze politiche, quello sul destino dell’acqua e della proroga per la concessione di Geal che scade nel 2025 e che sarà martedì prossimo all’ordine del giorno in consiglio regionale.
Dopo Lucca e Capannori, anche il sindaco di Parcari Leonardo Fornaciari si dichiara favorevole alla proroga e all’unione delle realtà della Piana in vista della creazione di un gestore unico.
"Su un bene universale come l’acqua – scrive – non sarebbe serio ragionare per piccoli orticelli o per appartenenze politiche. Molto più delle logiche di partito, oggi contano gli interessi dei territori e dei cittadini che ci vivono: a noi amministratori sono richiesti concretezza e coraggio, sopratutto oggi che ogni obiettivo complesso sembra essere fagocitato del tempo breve tra un’elezione e l’altra. Un’alleanza sull’acqua tra i territori omogenei di Lucca e Piana appare quindi indispensabile, ma non basta: serve un soggetto ancora più grande, capace di incidere davvero. Dobbiamo guardare oltre, aprendo un dialogo che vada in questa direzione almeno con i Comuni della Mediavalle e della Garfagnana".
Il primo cittadino di Porcari, come accennato, si esprime senza alcun dubbio per la proroga di Geal, proprio per avere il tempo di dare vita ad un ragionamento allargato.
"L’eventuale proroga di Geal votata nella commissione regionale, con intelligente voto bipartisan – aggiunge – dovrebbe essere sfruttata al meglio. Non potrà essere un rinvio fine a sé stesso, che rischierebbe solo di paralizzare gli investimenti dell’azienda partecipata del Comune di Lucca. Questo tempo in più dovrebbe essere utile a costruire un’alternativa vera, solida, di società pubblica dell’acqua che si impegni nel rispettare la volontà espressa dai cittadini col referendum del 2011. È tempo di unire le forze per il futuro, superare le contrapposizioni ideologiche e abbracciare con più convinzione quell’ideale che accomuna tutti gli amministratori: agire nell’interesse esclusivo della comunità".