A Cerreto, zona collinare di Borgo a Mozzano, giovedì sera è andata in scena una protesta piuttosto animata da parte dei cittadini che si trovavano in una situazione di forte criticità, dopo ore di mancanza di energia elettrica e di attesa dell’intervento dei tecnici A raccontare la storia e lo stato d’animo degli cerretani sono stati loro stessi, dopo una serie di eventi e quello che posiamo definire un lieto fine, anche se nelle loro parole non manca un residuo di amarezza e di rabbia per la vicenda.
"Nella nostra piccola comunità dalle 21:30 di giovedì si era verificato un blackout causato dalla tempesta di vento che aveva colpito tutta la zona - spiegano-. Pur avendo ripetutamente segnalato il guasto ad Enel, nella mattina di ieri ben 75 utenze erano purtroppo ancora senza corrente elettrica. Sono iniziati dunque i solleciti agli uffici competenti ma la presenza di diversi problemi simili sul territorio non faceva presagire una rapida risoluzione. Finalmente alle 17 del pomeriggio un mezzo con tre operai di una ditta incaricata, è giunto a Cerreto e qui è iniziata la vicenda paradossale. Gli operai, a seguito di una telefonata del loro superiore, bloccano l’intervento e dicono ai presenti che hanno l’ordine di dirigersi altrove dove un numero maggiore di utenze richiede il loro intervento. A questo punto il mezzo dei tecnici viene bloccato da alcuni componenti del comitato paesano e poi dai Cerretini che sono scesi in strada, esasperati da quasi 24 ore di buio e freddo".
"È inaccettabile che, una piccola comunità con persone anziane anche allettate e bambini piccoli, valga meno di un capoluogo o di un centro più grande. Non paghiamo il servizio di Enel tutti nello stesso modo? Perché la scaletta degli interventi viene così bruscamente cambiata?- si chiedono i cittadini - Intanto, in paese giunge una pattuglia dei carabinieri. Gli operai cercano di rassicurarci che arriverà una seconda squadra per riparare il guasto, ma nessuno intende lasciarli andare via. Dopo più di un’ ora e mezzo di trattative, telefonate con il comandante dei carabinieri e con il dirigente della ditta, si arriva a una soluzione di buon senso: gli operai fanno la riparazione in brevissimo tempo e tutto si risolve".