Lucca, 24 gennaio 2025 – Mai più genocidio e genocidi. E’ questo il titolo dell’iniziativa di Anpi Lucca, che si terrà in occasione del “Giorno della Memoria” lunedì alle 16.30 all’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca alla quale prenderanno parte, quali relatori, i docenti universitari Roberta De Monticelli, Agostina Latino e Luca Baccelli. Si tratta, come recita la locandina di presentazione, di “una riflessione sul genocidio nella storia e nell’attualità a partire dall’unicità della Shoah”.
Si legge in una nota di Anpi Lucca a firma di Romano Zipolini: “L’olocausto attuato dalla Germania nazista e dall’Italia fascista, costituisce la più immane tragedia del secolo scorso; non si tratta solo di raccontarlo ma di continuare a studiarne e analizzarne le cause, gli effetti e le personali e collettive responsabilità, affinché non si dimentichi mai che quel genocidio è stato provocato da uomini in carne e ossa e non solo da ideologie criminali che sono state sconfitte solo attraverso il sacrificio di altri esseri umani, mai rassegnati a subirli”.
L’Anpi di Lucca, ricordando che “immani tragedie continuano ad abbrutire la storia umana”, invita tutti “a partecipare all’iniziativa di lunedì in occasione del Giorno della Memoria”, sottolineando “il prestigio dei relatori che consentirà a tutti di approfondire la necessaria conoscenza”. La partecipazione, termina Zipolini, “è aperta agli iscritti e alla cittadinanza, alle associazioni, ai sindacati e gruppi di ogni ispirazione e provenienza”.
Intanto, dall’Anpi provinciale di Lucca, a firma di Filippo Antonini, si registra un intervento: “Con l’approssimarsi del 26 di gennaio, anniversario della battaglia di Nikolajewka combattuta nel 1943 durante la ritirata dal fronte russo dell’esercito fascista, che una legge del 2022 ha fissato come “la giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini” - scrive Antonini – si stanno moltiplicando nella nostra provincia iniziative di commemorazione che tendono a definire i caduti come “vittime” ed i sopravvissuti come “eroi”: proprio per il rispetto dovuto a quei soldati morti o dispersi e delle sofferenze che sono stati costretti a subire aggravate dalla inadeguatezza e disorganizzazione dell’esercito fascista, per quei soldati che dopo l’8 Settembre si rifiutarono di continuare a combattere sotto il nazismo ed il fascismo subendo la crudeltà dei campi di prigionia tedeschi ed i lavori forzati, e per quelli che si impegnarono direttamente nella lotta di liberazione nazionale aderendo a formazioni partigiane, crediamo necessario ricordare, un aspetto che in queste commemorazioni non viene evidenziato”.
Spiega l’esponente provinciale di Anpi: “L’esercito fascista era in Russia alleato a quello nazista, per l’operazione “Barbarossa” che non aveva niente di “eroico”, avendo come scopo l’invasione dell’Unione Sovietica, che avrebbe dovuto essere “ripopolata” da tedeschi ariani ed utilizzare la popolazione “indigena” o come forza lavoro o sterminata”.
Antonini auspica “che la giornata degli Alpini sia monito contro le guerre, simbolo di pace ed occasione per ribadire le atrocità dei regimi nazifascisti”.