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Anziana morta dopo un intervento La clinica: "Nessuna negligenza"

Proseguono intanto le indagini della Procura dopo la denuncia del figlio, si attende l’autopsia. Il direttore della Barbantini: "Applicati tutti i protocolli e messe in atto tutte le misure di prevenzione".

Non è stato ancora assegnato l’incarico al medico legale che dovrà effettuare l’autopsia su Antonia Del Veneziano, del 1939 di Carrara, morta sabato scorso nel letto della clinica privata “Barbantini“ di Lucca, dove era ricoverata per un’operazione chirurgica di protesi al ginocchio. La Procura, il cui intervento è stato richiesto dal figlio della donna per sciogliere alcuni suoi dubbi, ha aperto un fascicolo in seguito alla denuncia del parente. Le indagini, come accade in questi casi, coinvolgeranno i vari operatori sanitari che sono entrati in contatto con la 84enne, ai quali saranno appunto inviati gli avvisi di garanzia, il sequestro e la conseguente analisi della cartella clinica della paziente e, appunto, l’esame autoptico sulla salma che, chiarendo le cause del decesso, potrà dare già qualche risposta alle domande del figlio.

È stato proprio lui, sabato pomeriggio, ad accorgersi che qualcosa non andava. Arrivato in via del Calcio per trovare la madre, ricoverata dopo aver subito qualche giorno prima l’intervento di protesi al ginocchio, è entrato nella sua camera pensando di poter passare un po’ di tempo con lei, ma l’ha trovata priva di sensi nel suo letto.

Il tempestivo allarme agli operatori della clinica e la seguente macchina dei soccorsi si è però rivelata vana. Per l’anziana signora non c’è stato niente da fare. A quel punto, però, il figlio ha sollevato dubbi sulle cure riservate alla madre e sulla meticolosità con cui sono state fatte. Ha sporto denuncia alla polizia e da lì è scattato automaticamente l’iter giudiziario. Che, come detto sopra, è ancora tutto in divenire.

Nel frattempo, mentre le indagini della Procura fanno il loro corso, la clinica Barbantini rompe il silenzio sul caso e a distanza di quasi una settimana interviene a difendere la propria posizione e il proprio lavoro.

"Innanzitutto vorremmo esprimere alla famiglia della signora il nostro dolore per quanto avvenuto - scrive in una nota la clinica a firma del direttore Claudio Altamura - Quanto possiamo aggiungere in base all’analisi della documentazione è che il personale sanitario ha applicato tutti i protocolli e ha messo in atto tutte le necessarie misure di prevenzione delle complicanze post-operatorie. Ci teniamo a precisare che la nostra equipe si è ancora immediatamente e prontamente attivata soccorrendo la paziente e adoperandosi in ogni modo non riuscendo però a evitare l’irreparabile".

Tere.Sca.