
’inchiesta è stata condotta dalle Fiamme gialle della Tenenza di Castelnuovo Garfagnana, diretta dal comandante Gianluca Pierri
Agli arresti domiciliari per bancarotta un imprenditore edile lucchese, già noto alle cronache giudiziarie. I finanzieri del Comando Provinciale di Lucca nell’ambito di attività di polizia economico – finanziaria a tutela della legalità del mercato e della libera concorrenza, nei giorni scorsi hanno infatti dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Lucca, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un imprenditore edile della Garfagnana.
Si tratta di Guido Bertei, 62 anni di Gallicano e residente a Castelnuovo Garfagnana, amministratore unico della Dsp Lavorazioni Garfagnana srl con sede a Piazza al Serchio, attivo da anni nel settore delle ristrutturazioni di appartamenti sia in Lucchesia che in Lunigiana. L’imprenditore è stato arrestato con le accuse di bancarotta fraudolenta, documentale e distrattiva. Tutto parte da un’inchiesta delle Fiamme gialle della Tenenza di Castelnuovo Garfagnana, diretta dal comandante Gianluca Pierri, che avrebbe accertato plurime condotte dolose, consistite sia nel sistematico e reiterato inadempimento agli obblighi fiscali, pari a circa 182.000 euro, che nello svuotamento della società attraverso operazioni finalizzate alla sottrazione di risorse finanziarie e beni societari a favore di altra società appositamente costituita.
Queste condotte poste in essere da Bertei hanno generato un progressivo accumulo di debiti determinanti uno stato di decozione della società a discapito dei fornitori e dell’Erario. Le investigazioni dei finanzieri hanno consentito di appurare come l’imprenditore si sia servito di una società clone (con denominazione pressoché identica, stessa sede e compagine sociale) appositamente costituita. Un modo, secondo gli inquirenti, per confondere i clienti e anche i creditori.
Guido Bertei, che proprio ieri doveva comparire in tribunale a Lucca per altre due distinte vicende processuali, è finito agli arresti domiciliari in quanto recidivo nelle sue condotte irregolari. Nell’ottobre 2011 era già finito ai domiciliari per una bancarotta da 12 milioni di euro nei confronti dell’Erario e di privati. Nel luglio 2023 era stato invece raggiunto dalla misura cautelare personale dell’interdizione temporanea dall’esercizio di impresa per la durata di nove mesi. Intanto però ritoccava il nome delle sue società e continuava a operare nelle ristrutturazioni di immobili, spostando il suo raggio d’azione dalla Garfagnana alle zone di Aulla e Villafranca in Lunigiana. Girava su auto di lusso, ma secondo gli inquirenti non pagava i dipendenti e non versava le tasse dovute.
Paolo Pacini