REDAZIONE LUCCA

Artigianato, cassa integrazione per 6mila

La presidente di Confartigianato, Michela Fucile: "Servono interventi diretti. E il Comune attui il nostro progetto per il centro storico".

Il settore dell’artigianato è in grave crisi, ma cerca di guardare al futuro e chiede sostegno. E’ il quadro emerso dall’assemblea generale della Confartigianato Imprese Lucca che si è tenuta l’altra sera con la presidente Michela Fucile e il direttore Roberto Favilla.

"E’ difficile relazionare in maniera asettica sul 2019 – ha sottolineato la presidente Michela Fucile – senza considerare quanto accaduto da marzo 2020 in poi. Il PIL italiano, per dare un quadro numerico, è calato nel primo trimestre 2020 del 4,9%. Tale gap si può recuperare solo con la crescita, incentivandola occupandosi dei temi fiscali, il punto dolente per ogni imprenditore: noi siamo favorevoli alla flat tax, accompagnata da una reale semplificazione e a una lotta all’evasione che però cominci dallo scovare le grandi sacche di sottrazione agli obblighi fiscali".

"Un altro tema dolente per l’impresa – ha sottolineato la presidente Michela Fucile – è il finanziamento dell’attività mediante il ricorso a strumenti finanziari, primo tra tutti il credito bancario. Iil piccolo credito ora non è conveniente per le banche, con gli effetti negativi connessi. I dati del comparto artigiano lucchese evidenziano che il numero di imprese attive in provincia al 31 dicembre 2019 si attesta a 11.112 unità, in calo di 140 unità rispetto a dodici mesi prima. Le iscrizioni di imprese artigiane hanno però evidenziato un lieve recupero, con 784 unità nell’anno, il valore più elevato degli ultimi 4 anni. Il calo di imprese si concentra soprattutto nel comparto costruzioni ma in crisi ci sono autotrasporto, lapideo, nautica e tutto il manifatturiero. Nonostante la forza del cartario, la nostra provincia nel comparto artigiano continua a stentare e la Versilia è la zona maggiormente in difficoltà.

"Lucca e provincia sono ricche di tesori, ma ci sono punti di debolezza che richiedono interventi coraggiosi, che potrebbero essere utili per esempio ad arginare un traffico caotico, perfino quello pesante al di fuori delle Mura e ad alleviare le criticità in città. Torno a sollecitare il sindaco affinché intervenga per dare seguito ai nostri progetti di rivitalizzazione del centro storico con l’obiettivo di far tornare le attività artigiane compatibili all’interno. Siamo stufi di vedere sorgere grandi catene o fondi sfitti e vorremmo veder realizzato il progetto della via dell’Artigianato da noi più volte richiesto. A marzo sono state presentate, nella nostra provincia, domande di cassa integrazione (FSBA) da parte di 1.681 imprese artigiane per 5.850 lavoratori. La somma complessiva erogata si è attestata a 2.645.000 euro. Ad aprile richiesta di cassa integrazione da 1.857 imprese artigiane per un totale di 6.572 lavoratori. Sono stati messi in pagamento 5.008.000 euro, ma di questi ne sono stati liquidati finora solo un quarto perché non ci sono le risorse necessarie".

"Occorre ridare liquidità alle imprese con aiuti diretti – ha sottolineato a sua volta il direttore Roberto Favilla – . Cosa chiediamo alle Istituzioni? Un “reddito di lavoro”, non di cittadinanza, alleggerire i canoni di locazione pagati dalle imprese, monitorare l’erogazione del credito con vigilanza sull’operato delle banche. Occorre sbloccare le “grandi opere” ove anche le aziende artigiane possono trovare lavoro, i cantieri per la riqualificazione di aree della città di Lucca, esempio la Manifattura Tabacchi, il Carmine, le infrastrutture viarie. Anche il rifacimento dell’ex Istituto Giorgi rappresenta una riqualificazione importante dove potrebbero trovare posto diverse funzioni...".