MASSIMO STEFANINI
Cronaca

"Chi sbaglia paga, sindaco compreso: Menesini si dimetta"

Chiusura dell'asilo nido Cosimo di Lammari per problemi strutturali, l'opposizione compatta chiede al sindaco di rassegnare le dimissioni

Da sinistra Pio Lencioni, Giada Martinelli, Paolo Rontani, Giovanni Marchi, Anthony Masini

Da sinistra Pio Lencioni, Giada Martinelli, Paolo Rontani, Giovanni Marchi, Anthony Masini

Lammari (Lucca), 8 aprile 2016 - Immediate dimissioni del sindaco Menesini, forse richieste nei prossimi giorni ufficialmente con una mozione di sfiducia ad hoc, per la chiusura dell’asilo Cosimo di Lammari a causa di problemi strutturali, vicenda che rischia di trasformarsi in un boomerang politico per l’amministrazione comunale capannorese. Edificio costruito su terreno sottoposto a criticità idrauliche, acuite da una struttura in legno, opera pubblica che nella prima gara non registrò offerte, assegnata in seconda battuta per un investimento complessivo di un milione e 300mila euro, 500mila a carico del Municipio di piazza Moro. Scatenata l’opposizione, che in una conferenza stampa congiunta (ma senza il Movimento 5 Stelle), con Alternativa Civica, Forza Italia, Udc (rappresentate rispettivamente da Giada Martinelli, Mauro Celli, Pio Lencioni, Anthony Masini, Paolo Rontani, Giovanni Marchi), attacca in modo radicale il primo cittadino.

Spunta anche una determinazione dirigenziale, la numero 438 del 5 aprile. Tre giorni fa, 24 ore prima di comunicare alla stampa e ai genitori la chiusura del nido. Nel provvedimento si affida l’incarico di monitorare quell’edificio ad un nuovo pool di figure professionali, architetti in primis, fino al 31 dicembre 2016. «Significa che da tempo sapevano delle carenze di quell’immobile – si domanda il capogruppo Udc Paolo Rontani –? Inoltre a quella determina manca il disciplinare che vogliamo vedere quanto prima per capire meglio. Siamo sicuri che riaprirà la materna in questione? Dovrà essere ristrutturata o ricostruita? Lo stabile sembra che si trovi sotto il piano di campagna e non servono ingegneri per capire che l’acqua ristagna nei punti più bassi. Non siamo tecnici, ma se sarà confermato tutto ciò la giunta e il sindaco ci devono risposte immediate e chiare».

La minoranza focalizza l’attenzione sulla valenza politica della storia: «Troppo facile affermare che chi ha sbagliato pagherà – tuona l’opposizione –, ma all’epoca del taglio del nastro, con questa bioedilizia che appariva manna dal cielo, chi era vice sindaco e assessore ai lavori pubblici? AncheMenesini si deve mettere nel conto». «Con le scuole questa giunta non è fortunata, basti pensare alla chiusura per carenze strutturali gravi di Tassignano, senza rimetterlo a posto, con trasferimento degli alunni a Lunata, con l’obiettivo di scontentare entrambi i plessi. Senza contare la caduta di calcinacci a settembre, al primo giorno di scuola, che colpirono una studentessa. Questa giunta – chiosa la minoranza – se ne deve andare». Al coro si è aggiunta poi in tarda serata anche la Lega Nord della Piana: «Non possiamo far altro che constatare l’effettiva colpevolezza del sindaco, nonché ex assessore».

Intanto su Facebook Menesini rassicura: «Lunedì riprende il servizio, in altre strutture, con le stesse operatrici al ‘Grillo parlante’ di Capannori per i più piccoli, alla primaria di Marlia per i più grandicelli. La prossima settimana, invece, gli approfondimenti ci diranno di più su tempi e ripristino per Lammari».