Lucca e la viabilità, la polemica sugli assi viari da ripensare. “E’ palese l’inutilità”

Il Comitato Altrestrade interviene ancora sull’iter procedurale. “Un’opera figlia degli anni ’80 e di un modello di mobilità sorpassato“

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Una manifestazione contro gli Assi Viari

Lucca, 16 settembre 2024 – “Un colpo al cerchio e uno alla botte. E’ questo il principio ispiratore dell’amministrazione comunale di Lucca, che da un lato dichiara di aderire alla settimana europea della mobilità e dall’altra avalla senza colpo ferire la costruzione degli Assi Viari, figli degli anni ’80 e di un modello di mobilità ormai preistorico e sorpassato”.

Lo sostiene il Comitato Altrestrade che da anni si batte contro la realizzazione degli Assi Viari. “Un progetto – sostiene il Coordinamento – che, dopo il tavolo tecnico tenutosi in regione, ha perso ogni utilità, visto che non assolverà più alla funzione per la quale era stato ideato: drenare il traffico di attraversamento nella Piana. Quello che rimane del progetto definitivo è una strada che nasce e muore entro pochi chilometri, portando il traffico dal Brennero alla rotonda di Antraccoli e sulla Via di Tiglio, senza prevedere alcuno sbocco verso l’autostrada. Il risultato è ingolfare ulteriormente le zone di sbocco dell’asse, con buona pace degli abitanti di Pieve S. Paolo, S. Filippo, Antraccoli e Tassignano, che si vedranno scaricare i mezzi pesanti sulla porta di casa e li vedranno vagare per le strade secondarie in cerca di un casello”.

Secondo Altrestrade: “Così l’opera viene ulteriormente smembrata e di “tangenziale” le rimane ormai solo il nome. Un progetto che si dichiara incompiuto ancora prima di vedere la luce, tecnicamente inefficiente e inutilmente dispendioso, visto che i chilometri si sono ridotti ma il costo è aumentato, anche in termini di perdita irreversibile del suolo e degli ecosistemi quali i Laghetti di Lammari e i Bassi di Antraccoli. Un progetto che, peraltro, va in senso contrario alle politiche comunitarie, in particolare al recente regolamento comunitario per il ripristino degli ecosistemi. Tutto questo nel silenzio degli enti locali. A questo punto – conclude l’associazione – essendo ormai palese l’inutilità dell’opera e la sua contrarietà a qualsiasi logica di mobilità sostenibile e di tutela dell’ambiente, ci auguriamo che gli amministratori locali vadano a negare ogni autorizzazione alla realizzazione dell’opera. Diversamente, saranno ricordati negli anni a venire come coloro che, seppur potendo impedirlo, si sono voltati dall’altra parte mentre veniva inutilmente distrutta la Piana di Lucca”.