Stavolta ha vinto Mario Cipollini, ma certo non in volata. Ci sono infatti voluti oltre sette anni per arrivare alla sentenza di primo grado in un procedimento che lo vedeva alla sbarra, contrapposto a Ivano Fanini. Una lunga e tormentata vicenda giudiziaria alla quale ha messo la parola fine il giudice del Tribunale di Verona, Peter Michaeler, che ieri ha assolto Mario Cipollini dall’accusa di calunnia, ex art.530 cpp, “perché il fatto non costituisce reato”.
"Si tratta di un’assoluzione con formula piena –sottolinea l’avvocato difensore Giuseppe Napoleone –, nonostante il Pm d’udienza avesse chiesto una condanna a due anni di reclusione. L’istruttoria dibattimentale ha dimostrato, senza alcun dubbio, l’infondatezza delle accuse mosse da Ivano Fanini nei confronti di Mario Cipollini. Il giudice di Verona dottor Michaeler, ha accolto pienamente le conclusioni rassegnate in sede di discussione dalla difesa. Siamo soddisfatti, perché tra pochi mesi il caso sarebbe caduto in prescrizione e invece è arrivata un’assoluzione piena nel merito. Per Mario Cipollini l’esito favorevole di un processo che riteniamo non sarebbe neppure dovuto iniziare...".
Nel 2017 Cipollini aveva presentato un esposto contro l’ex patron Fanini per tentata estorsione. La Procura aveva archiviato tutto e allora Fanini l’aveva a sua volta denunciato per calunnia.