REDAZIONE LUCCA

Auto pirata, telecamere al setaccio. Acquisiti elementi utili alle indagini. Il pensionato colpito alla testa

Oggi l’autopsia sulla salma di Antonio Ramunno per chiarire la dinamica. Quasi certo un investimento

Carabinieri e Polizia municipale indagano sulla morte di Antonio Ramunno

Carabinieri e Polizia municipale indagano sulla morte di Antonio Ramunno

Sono in corso acquisizioni di immagini anche dalle telecamere delle abitazioni private, oltre a quelle del Comune già visionate dagli inquirenti, e gradualmente alcuni elementi sembra stiano saltando fuori. Proseguono le indagini per identificare il conducente del veicolo pirata che nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ha investito e ucciso il pensionato 69enne Antonio Ramunno in via dei Centoni a Badia Pozzeveri, Altopascio, a breve distanza da casa sua.

L’uomo, ex operaio in pensione, stava passeggiando in quella zona, quando è accaduto il tragico incidente. Il sessantanovenne, nell’impatto, è stato scaraventato sotto una siepe. La macabra scoperta è stata poi fatta tempo dopo da un passante che con una torcia ha illuminato il cadavere. Appare ormai certa la pista del “veicolo pirata“ che ha travolto l’anziano, con il guidatore che ha proseguito senza fermarsi a prestare soccorso. Il pensionato avrebbe i segni di un forte urto alla testa. Oggi all’obitorio di Lucca sarà eseguita l’autopsia per saperne di più.

Ramunno era piuttosto robusto di corporatura e nell’urto, senza dubbio la macchina che l’ha colpito avrà subito danni alla carrozzeria o a uno specchietto laterale. I residenti, però, pongono l’accento su una questione segnalata da tempo: in via dei Centoni c’è buio di sera, mancano marciapiedi per camminare in sicurezza e lampioni per vedere bene. Così in via delle Fossetta e in zona Cerro. Poi la questione velocità: in queste strade sembra che vi sia un perenne Gran Premio di Formula Uno, con veicoli che sfrecciano a velocità troppo sostenuta.

Il figlio della vittima Gerry Ramunno, nel frattempo, lancia un appello, chi avesse visto qualcosa si faccia avanti e alle forze dell’ordine ribadisce: "Dovete trovare chi ha ucciso mio padre".

E i carabinieri, con il supporto sul territorio della polizia municipale stanno lavorando senza sosta per individuare il mezzo. Nel recente passato ci sono stati casi analoghi che si sono conclusi con successo: anche pochi mesi fa , dopo un incidente con lesioni, fu rintracciato l’investitore allontanatosi dopo lo schianto. In precedenza, grazie al dettaglio di un giubbotto, fu identificato uno scooterista che aveva travolto e ucciso in località Chimenti, sempre ad Altopascio, Mauro Gianneschi, vincitore di una tappa al Giro d’Italia di ciclismo del 1954 all’Abetone.

Massimo Stefanini