PAOLO PACINI
Cronaca

Autopsia sull’operaio morto. Si cerca di ricostruire la dinamica dell’infortunio mortale in cartiera

Presi a verbale 5 fra colleghi e camionisti e sequestrate le immagini delle telecamere. Il 58enne alla guida del carrello elevatore, indagato per omicidio colposo, aveva un regolare patentino

L’esterno delle Cartiere Modesto Cardella di San Pietro a Vico dove si è verificato  il tragico infortunio

L’esterno delle Cartiere Modesto Cardella di San Pietro a Vico dove si è verificato il tragico infortunio

Lucca, 14 novembre 2024 – La Polizia procede negli accertamenti sul tragico infortunio sul lavoro costato la vita a Luca Cavati, l’operaio 69enne nato a Pescia e residente a Spianate morto martedì mattina nel piazzale della cartiera “Modesto Cardella“ sotto le ruote di un grosso carrello elevatore. Per ora sono state ascoltate e prese a verbale cinque persone, colleghi di lavoro e camionisti che erano nelle vicinanze quando si è verificato il fatale investimento. Al momento sembra che nessuno abbia in realtà assistito in diretta alla tragedia, ma che tutti si siano attivati subito dopo essersi accorti dell’accaduto, attirati dalle urla di disperazione del conducente del mezzo pesante.

Intanto il magistrato di turno, la dottoressa Lucia Rugani, ha deciso di affidare al medico legale Stefano Pierotti l’incarico di effettuare l’autopsia sulla salma. L’esame sarà eseguiito nei prossimi giorni e servirà a cercare elementi utili a ricostruire la dinamica della tragedia e anche ad escludere l’ipotesi di un eventuale malore precedente l’incidente stesso.

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La dinamica in teoria è abbastanza chiara: una fatale manovra in retromarcia del muletto carico di presse di carta, pesante oltre 3 tonnellate. Ma nulla può essere dato per scontato e va ricostruito. Accertato che il 58enne senegalese alla guida del carrello elevatore, dipendente di una cooperativa esterna, aveva un regolare patentino per la conduzione del mezzo. Al momento l’uomo è l’unico indagato per omicidio colposo, ma l’inchiesta è solo agli inizi e molti elementi devono essere ancora vagliati. I tecnici dell’Asl e dell’Ispettorato del Lavoro devono verificare ad esempio se sono state seguite correttamente le procedure di sicurezza, a partire dai percorsi autorizzati per chi utilizza i carrelli elevatori e per chi percorre a piedi l’area aziendale. Da accertare anche se il mezzo aveva in funzione il dispositivo sonoro che segnala la retromarcia.

La Procura, oltre al carrello elevatore con le presse di carta, ha anche sequestrato l’hard disc dell’impianto di videosorveglianza dell’azienda, ma le immagini devono essere ancora vagliate: la speranza è che possano essere utili a chiarire cosa è accaduto, anche se non è certo che le telecamere abbiano inquadrato quella precisa zona del piazzale.

Intanto i lavori dell’Aula del Consiglio regionale della Toscana ieri mattina si sono aperti con un minuto di silenzio in ricordo di Luca Cavati, che a 69 anni era ancora costretto a lavorare per ottenere una pensione decente. A chiederlo è stata la consigliera Luciana Bartolini (Lega). ‘’Ogni volta che una persona perde la vita sul posto di lavoro ognuno di noi si deve interrogare - ha poi affermato il presidente Antonio Mazzeo intervenendo in Aula -. È purtroppo un fenomeno in aumento che tocca ciascuno di noi’’.