
La sindaca di Montecarlo, Marzia Bassini, interviene sul caso dell’acqua e Geal
LUCCAMancava solo lei. Nel dibattito sulla governance del servizio idrico integrato, la sindaco di Montecarlo Marzia Bassini, si schiera con i sindaci di Lucca e di Capannori, rispettivamente Mario Pardini e Giordano Del Chiaro. La visione comunale, per sintetizzare. Sull’altro fronte, il presidente provinciale Marcello Pierucci, al quale si sono accodati i primi cittadini di Altopascio e di Porcari, Sara D’ambrosio e Leonardo Fornaciari, con l’obiettivo di avviare un percorso che allarghi i confini a livello provinciale e che permetta di affrontare la questione con spirito unitario e visione strategica. Una prospettiva d’ambito concreta, che consenta di superare i confini comunali e i particolarismi, su tutela della risorsa e famiglie, sul capitolo tariffe. Poi è intervenuto anche il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro il quale, senza mezzi termini ha chiarito che la Pronvicia non ha alcuna competenza sul tema dell’acqua e che l’attuale presidente "non è un interlocutore credibile". "Dopo la sentenza del Tar che ha sparigliato le carte – commenta la sindaca Bassini si stanno susseguendo gli interventi e in questo ambito, posso certamente affermare che la linea dettata dal capogruppo regionale Vittorio Fantozzi sia quella più aderente alla realtà e ai bisogni del territorio. Sinceramente – aggiunge – mi pare che l’interesse mostrato per un bene della partecipata lucchese da parte del sindaco Mario Pardini sia la posizione da condividere e su cui lavorare nell’ambito della Piana, lo stesso voto in consiglio regionale ha fatto capire che ci sono divisioni all’interno dello stesso PD e bisogna appunto aprire una fase nuova. Nell’interesse delle nostre comunità c’è ora la necessità di una nuova configurazione, di un nuovo asse che superi l’aspetto politico e si posizioni su temi tecnici e procedurali. Esattamente il percorso che il sindaco di Lucca ha avanzato, insieme a quello di Capannori, che vede il nostro Comune favorevole, per mantenere l’acqua a chi ha le fonti. Avanti quindi con questo schema, trainato dai comuni e quindi dai cittadini, fuori da lotte interne agli schieramenti e da giochi di alta finanza e creazione di sovrastrututre che nel corso degli anni si sono rivelate mai a vantaggio di cittadini e famiglie".Massimo Stefanini