REDAZIONE LUCCA

Aveva vissuto a San Vito la giovane uccisa ad Aosta

Fino al 2015 Elena Serban Raluca abitava in via Pesciatina a San Vito. La sorella Alexandra non riusciva a contattarla e ieri ha dato l’allarme

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Aveva vissuto per alcuni anni alla periferia di Lucca, Elena Serban Raluca (nella foto), la 32enne di origine romena trovata morta ieri in un appartamento di Aosta. Uccisa con una coltellata alla gola nel bagno. La giovane aveva abitato fino al 2015 in via Pesciatina a San Vito, dove risulta ancora residente, ma poi si era trasferita cambiando varie città.

Qui a Lucca, nel quartiere di Sant’Anna, vivono ancora la madre e la sorella Alexsandra. Ed è stata proprio la sorella a rendersi conto che doveva essere accaduto qualcosa di grave a Elena, visto che da sabato pomeriggio non le rispondeva più al telefono. Una circostanza inspiegabile, dati i rapporti stretti fra loro e l’abitudine e di sentirsi spesso a voce o con messaggi. Così ieri mattina Alexsandra è partita in auto da Lucca con un amico per andarla a cercare ad Aosta.

Una volta arrivata alla porta dell’appartamento,ha tentato invano di farsi aprire. Allora ha dato l’allarme a polizia e vigili del fuoco che hanno forzato la porta, scoprendo il cadavere. Elena era morta nel bagno, con la gola recisa in un lago di sangue. Nessuna traccia dell’arma del delitto, forse un coltello affilato. L’appartamento al primo piano del condominio di viale Partigiani era in disordine, ma non c’erano segni di colluttazione, né di effrazione. Forse Elena conosceva l’assassino: è stata lei ad aprirgli la porta, certamente senza sospettare quello che sarebbe poi accaduto.

Il delitto risale probabilmente a sabato pomeriggio, secondo quanto accertato dal medico legale. In quelle ore nel palazzo non sono stati sentiti rumori sospetti né urla. L’ultima a vederla viva è stata una vicina di casa verso le 11 del mattino, nell’androne del palazzo. I vicini non hanno sentito nulla o visto persone sospette in giro. Un giallo dunque, ma l’omicida potrebbe aver lasciato tracce. Sul delitto indaga la Squadra Mobile della Questura di Aosta, che sta vagliando anche le immagini della telecamera di sorveglianza installata all’ingresso del piccolo condominio e anche quelle pubbliche della zona. Verifiche anche sul cellulare della trentenne, che potrebbero fornire elementi utili.

Elena Serban, che aveva vissuto fino a pochi anni fa a Lucca, si era trasferita da circa un mese ad Aosta, in quell’appartamento dove viveva da sola, ma non aveva un’occupazione stabile. Conosceva poche persone ad Aosta e a quanto pare non aveva una relazione affettiva. Anche la sorella Alexsandra è stata ascoltata dalla Polizia per cercare di indirizzare le indagini su qualche pista precisa. Ed è caccia all’assassino.

Paolo Pacini