FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Aziende lucchesi in salute. Salgono fatturato e investimenti

Si registra un trend positivo nonostante gli aumenti degli oneri finanziari e della pressione fiscale

Un operaio al lavoro in un’azienda metalmeccanica (foto di archivio)

Un operaio al lavoro in un’azienda metalmeccanica (foto di archivio)

Bilanci 2023, si registra una crescita moderata, ma pesa l’aumento dei tassi e della pressione fiscale: è quanto emerge dall’analisi condotta dall’istituto di studi e ricerche (Isr) e dall’ufficio studi della camera di commercio della Toscana Nord-Ovest, basata sull’esame di oltre 15mila bilanci delle società di capitali delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa.

Lo studio restituisce un quadro ancora positivo, nonostante le difficoltà di un contesto economico complesso: in sostanza, i fatturati e il valore aggiunto mostrano una crescita moderata, mentre il rialzo dei tassi di interesse ha aggravato il peso degli oneri finanziari a carico delle imprese.

A questo si aggiunge un aumento della pressione fiscale, dovuto alla progressiva riduzione di incentivi come il superammortamento e l’iperammortamento per industria 4.0 e alla contrazione del credito d’imposta per ricerca e sviluppo.

Questo, in sintesi, quanto emerge: "L’aumento dei tassi di interesse e della pressione fiscale ha frenato la competitività delle imprese – sottolinea Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – rendendo oggi ancora più urgente rafforzare il sostegno agli investimenti strategici. Per questo, a breve attiveremo una serie di bandi dedicati alla digitalizzazione, all’innovazione e all’internazionalizzazione: strumenti essenziali per migliorare l’efficienza aziendale e creare nuove opportunità, soprattutto per le piccole e medie imprese".

Lucca si conferma il principale motore economico dell’area di competenza della Camera di Commercio: le quasi 6.000 società di capitali lucchesi analizzate hanno generato nel 2023 un valore della produzione di 19,1 miliardi di euro, un valore aggiunto di 4,6 miliardi e utili per uno. L’utile netto ha registrato un progresso, passando dal 4,7% al 5,6% del fatturato, nonostante il forte aumento degli oneri finanziari (+44%) e della pressione fiscale che dal 25% arriva al 29,2% del risultato ante imposte.

Crescono gli investimenti strutturali, che a Lucca hanno segnato un +12%, con un picco del +22% per le imprese medio-grandi.

Sul fronte della redditività il roi è salito dal 5,3% al 6% mentre su quello della liquidità, il cash flow si attesta all’11,8% dei ricavi. La patrimonializzazione è aumentata di 3 punti, raggiungendo il 43,8% dell’attivo.

Tra i settori spicca la cantieristica nautica, che segna un aumento del 29% del fatturato, portando con sé un miglioramento di tutti gli indicatori finanziari. Al contrario, le industrie alimentari e l’agricoltura si confermano tra i comparti meno redditizi, con livelli di patrimonializzazione tra i più bassi.

Nella carta-cartotecnica, il giro d’affari è sceso del sette per cento ma la capacità del settore di contenere i costi operativi ha permesso un significativo incremento della redditività, con l’utile che è passato dal 7% al 10,8% dei ricavi.

Fabrizio Vincenti