
Il sindaco Paolo Michelini
Lucca, 4 maggio 2018 - Tiene banco la vicenda della bandiera sabauda esposta sulla facciata dell’Hotel Nazionale, già Albergo Corona, a Ponte a Serraglio. La questione sta diventando virale su Facebook, dove ha superato le mille visualizzazioni nei due giorni in cui sul web è stato postato il video e l’articolo apparso ieri sul nostro quotidiano. Il nuovo gestore per il momento non intende intervenire per spiegare la sua scelta, ritenendola secondaria, essendo impegnato per preparare l’inaugurazione dell’hotel, che avverrà a breve. L’esposizione della bandiera monarchica del resto è proibita sugli edifici pubblici-istituzionali, mentre sugli edifici privati non è vietata dalla Costituzione, ma può essere fatta rimuovere dalle Forze dell’Ordine, Digos e Carabinieri, qualora ne ravvisino motivo di turbamento all’ordine pubblico. «Il fatto che, in questo caso, sia esposta su una proprietà privata, – affermano alcuni cittadini – conta fino ad un certo punto, perché trattandosi di un albergo è un edificio adibito ad uso pubblico».
Umberto Bartoli, segretario dell’Anpi di Bagni di Lucca, che aveva già preso posizione sulla vicenda, ribadisce: «Non vogliamo fare polemica, ma riteniamo che l’esposizione della bandiera sabauda sulla facciata del nuovo hotel sia inopportuna per vari motivi. Oltretutto siamo prossimi alla festa del 70esimo anniversario della Repubblica, il 2 giugno, e questa ostentazione potrebbe essere vista come una provocazione, causando anche problemi di ordine pubblico. Invitiamo di nuovo il gestore ad usare il buon senso e a toglierla, mettendo al suo posto la bandiera italiana». Lapidario invece il commento del sindaco di Bagni di Lucca, Paolo Michelini che, sulla vicenda, non ha alcun dubbio: «La vera bandiera italiana è una sola, il tricolore della Repubblica – conclude –. Esporre oggi come oggi la bandiera monarchica non ha alcun senso e motivo di essere, perché è solo un cimelio storico che non rappresenta più la nostra nazione. Il gestore, se proprio vuole, la esponga in una bacheca all’interno dell’albergo, appunto, come cimelio. Sono d’accordo con i rilievi che sono stati fatti e spero fortemente che tutto sia ricondotto al buon senso e la bandiera venga rimossa senza interventi d’ufficio».