
Profughi ucraini in fuga dalla guerra
Lucca, 15 marzo 2022 - Altri tre bambini ucraini ieri mattina si sono seduti al banco di scuola, e precisamente due alla scuola dell’infanzia di Marlia (sono due fratellini di 3 e 5 anni) e uno in quarta elementare alla primaria di Marlia. Altri due arriveranno oggi, uno all’infanzia e uno alla primaria di Lammari. Sono tutti ospiti di parenti che vivino in zona da anni.
La scuola, con il dirigente Nicola Preziuso, è riuscita a intercettare un mediatore linguistico che in questi giorni farà spola nei vari plessi. “Ce ne vorrebbero di più – dice il preside dell’Istituto Comprensivo Micheloni di Lammari – e speriamo di poterli avere presto. Anche se i bambini a volte fanno davvero presto a imparare. A settembre abbiamo avuto arrivi dallo Sri Lanka che oggi parlano già italiano“. In realtà i bambini arrivati in questi giorni dall’Ucraina nella nostra provincia, la maggioranza dei quali ospiti nelle case di parenti, non stanno ancora frequentando una scuola. E questo perchè loro, e le loro mamme, vogliono solo una cosa: tornare a casa. “E’ un’aspettativa legittima e comprensibile – dichiara Donatella Buonriposi, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale –, ma vorrei invitare le famiglie a inserire i ragazzi a scuola dove saranno accolti al meglio e potranno fare un’esperienza che li arricchisce. Avranno l’occasione di imparare una lingua in più, l’italiano, e di conoscere usi e costumi di una terra diversa dalla loro. Invece purtroppo accade che stiamo registrando una certa resistenza a iscriverli“.
“Le mamme che arrivano dall’Ucraina – spiega il Provveditore – ci chiedono di far partecipare i figli alle lezioni in modalità dad, solo come audizione o soltanto con il mediatore culturale. Quindi soluzioni occasionali che non possono essere le migliori per i bambini, anche in un periodo tanto difficile per loro. E poi bisogna tener conto che i più piccoli sono come spugne, assorbono con facilità le novità, hanno grande capacità di adattamento e anche l’apprendimento di una nuova lingua per loro è cosa facile. Non devono vivere l’iscrizione nelle nostre scuole come un vincolo, piuttosto come occasione di accoglienza e di vero apprendimento“.
Un appello che trova riscontro nell’esperienza che, per primi, stanno vivendo i due bambini ucraini accolti nella primaria di Valdottavo (risiedono a casa della nonna di uno dei due). E che già ieri mattina hanno vissuto i tre arrivati alle scuole di Marlia, accolti da una semplice, calorossisima scritta in ucraino: “Benvenuti“.