Bambino tolto alla famiglia. Il Comune ricorre in appello contro la sentenza di condanna

L’amministrazione ha deciso di tutelarsi in sede giudiziale e si è affidata all’avvocato Santoni. Il sindaco: “Fare bagarre politica su una vicenda che di politico non ha nulla è pura demagogia“.

Bambino tolto alla famiglia. Il Comune ricorre in appello contro la sentenza di condanna

Sara D’Ambrosio

Il Comune impugna la sentenza del Tribunale di Lucca sulla questione del minore allontanato dalla famiglia e ricorre in Appello. Coadiuvato dall’avvocata Sibilla Santoni, cui l’ente ha affidato la propria difesa in merito alla sentenza che condanna il Comune a risarcire il danno (200mila euro), subito da un minore e dai suoi familiari a seguito del suo inserimento in comunità.

"E’ importante ricordare che il Tribunale per i Minorenni ha a sua volta disposto l’allontanamento e il giudice ha autonomia di giudizio – spiega Santoni – la relazione del servizio sociale non è vincolante per il giudice, che nel valutare l’interesse superiore del minore può decidere di non aderire a quanto proposto o suggerito dai servizi sociali, se ritiene che altre soluzioni siano più adeguate. In questo caso, per esempio, il Tribunale per i minorenni aveva convalidato l’allontanamento. Dunque la sentenza di condanna verrà impugnata per più motivi".

Il sindaco, Sara D’Ambrosio, aggiunge: "Senza entrare nello specifico, mi preme ricordare che il ruolo che ricopre il sindaco è quello di agire nell’interesse e nella tutela della parte più indifesa, in questo caso, del minore. Sono state spese parole forti, giudizi che travalicano il merito e spostano la discussione su un tema politico. Non si fa politica sulla pelle delle persone, a maggior ragione quando si trattano argomenti così delicati. Il sindaco non è l’orco delle fiabe che strappa i bambini alle famiglie: ecco perché fare bagarre politica su un argomento e una vicenda che di politico non ha nulla, è pura e demagogica strumentalizzazione, che non fa bene a nessuno".

Ma.Ste.