Bartolomeo Di Monaco: "Si pubblicano centinaia di libri, ma pochi i librai che sanno consigliare"

"Le librerie potrebbero trasformarsi in qualcos’altro. Diventare dei punti di stampa di un libro. Un’attrezzatura quasi fantascientifica stamperà e rilegherà il volume che il lettore gli chiederà".

Bartolomeo Di Monaco: "Si pubblicano centinaia di libri, ma pochi i librai che sanno consigliare"

Un giovane intento a leggere alcuni libri (foto Alcide)

Bartolomeo Di Monaco è un autore lucchese, da molti anni attivo nel panorama della città. Per

questo ha deciso di intervenire con questo contributo nel dibattito sulla crisi delle librerie, fornendo il suo punto di vista.

"Ahimè, per le piccole librerie non sono ottimista - scrive Di Monaco - e ne vedo il tramonto a vantaggio dei colossi come Feltrinelli – che ha aperto recentemente a Lucca e può considerarsi una delle cause della chiusura di Ubik e di LuccaLibri – e Mondadori; questi sono i tempi, succederà come ai piccoli negozi che sono scomparsi e stanno ancora scomparendo a causa dei supermercati. Questi colossi sono in grado di offrire prezzi più convenienti, perciò siamo di fronte ad una spietata legge di mercato. Anche la diffusione in Italia di Amazon ha contribuito con la sua vendita online di libri e con consegna spesso il giorno dopo. Ho letto che Amazon non dà spazio ai confronti che possono avvenire in una libreria. È vero. Ma non è questo il problema, o per lo meno non è il maggiore".

"Oggi si pubblicano centinaia di libri che si riversano massivamente sulle librerie, al contrario di quanto avveniva in passato - prosegue Di Monaco - ; a mio avviso non ci sono più librai, salvo ovviamente qualche eccezione, che siano in grado di consigliare un libro perché lo hanno letto e confrontato con gli altri: essi si basano sul sentito dire, sui Premi letterari e soprattutto sulle classifiche dei più venduti che appaiono su quotidiani e riviste. Non è colpa del libraio, ma è che non ci sono più le basi perché egli somigli al libraio di una volta, è una figura pressoché scomparsa".

Secondo l’autore lucchese, "anche il lettore oggi si reca in libreria con l’idea già formatasi di quale libro acquistare; bisogna anche tenere conto del libro digitale che, seppure lentamente, si sta diffondendo e mette in contatto il lettore direttamente con la casa editrice". "Ogni libro stampato in cartaceo, sia da grandi come da piccole case editrici - conclude Bartolomeo Di Monaco - , si accompagna all’edizione digitale offerta, a chi ne fa uso, ad un prezzo irrisorio; allora chiedo: che fine faranno le piccole librerie? Sono pessimista, ma è una idea fissa legata alla mia fiducia nella tecnologia: grazie a qualche geniale inventore, esse potrebbero trasformarsi in qualcos’altro, ma sempre legato al libro. Ossia diventare dei punti di stampa di un libro. Che cosa vuol dire? Che la libreria sarà diversa: dotata di un’attrezzatura quasi fantascientifica in virtù della quale stamperà e rilegherà il libro che il lettore gli chiederà. In sua presenza o entro un breve lasso di tempo. Ovviamente l’organico della libreria dovrà corrispondere all’afflusso della clientela: non posso farci niente, il futuro delle librerie lo vedo così".

Maurizio Guccione