
Basket Le Mura al capolinea ”Senza investitori chiudiamo”
Rischia seriamente di chiudere, in maniera ultima e definitiva, il Basket Le Mura Lucca, travolto dagli eventi e dai tempi che cambiano senza la possibilità, sia economica che come risorse umane, di rincorrerli. E’ quello che emerge da una conferenza stampa tenutasi ieri al PalaTagliate, partecipata da molti sportivi e con la presenza di politici ed istituzioni.
Ad illustrare il quadro generale, i problemi e le prospettiveche, senza tanti giri di parole, hanno tracciato un quadro a tinte fosche, che dovrà assolutamente modificarsi entro la fine del prossimo mese di maggio perché Le Mura sopravviva. Lo analizziamo.
I problemi impellenti partono, in primo luogo, dall’avvento del professionismo nel campionato di basket femminile a livello nazionale. Questo, a spanne, porta il costo per un torneo sulla falsariga di quello appena concluso da 450mila euro ad 800mila euro e Le Mura non ha le risorse economiche per affrontarlo. Branchetti ha specificato che, in circa 20 anni, i soci di Le Mura e gli sponsor hanno fatto fronte a costi per circa 9milioni di euro, praticamente solo con fondi interni, senza mai accedere ad alcun finanziamento. Inoltre il professionismo porta la fine delle società sportive come entità giuridica, perché, per iscriversi al prossimo campionato, occorre trasformarsi in società a responsabilità limitata.
In questo modo i ruoli che prima venivano ricoperti dai soci de Le Mura su base volontaria, dovranno essere affidati a professionisti ed i soci stessi dichiarano di non avere più le forze per proseguire. Il presidente Cavallo si è dimesso un paio di mesi fa per motivi di salute, lo sponsor Gesam esce dal progetto dopo la privatizzazione ed il quadro, a questo punto, non è certo edificante.
"Diventeremo la nuova Priolo o la nuova Taranto – ha detto Branchetti – scomparse dopo essere divenute campionesse d’Italia".
Le soluzioni tentate sono state molte, ma nessuna ha sortito l’effetto voluto. La società ha coinvolto tutte le associazioni del territorio, alla ricerca dei nuovi sponsor per sopravvivere. Le risposte sono state fredde e poco performanti. Con grande tristezza il presidente Cavallo racconta che, all’incontro con le realtà industriali lucchesi, convocato presso Confindustria, si è presentato un solo industriale per ascoltare quello che la società aveva da dire. Coinvolte anche le istituzioni che, almeno a parole, proveranno a dare un aiuto.
Presente l’assessore allo sport, Fabio Barsanti, ha garantito che il Comune non lascerà niente di ato per far rispondere al meglio la città alle difficoltà oggettive di questa importante realtà sportiva cittadina.
Gli scenari futuri non brillano perché, mentre Branchetti annunciava de visu la fine della sua esperienza ventennale in Le Mura, anche gli altri del gruppo dirigenziale si chiamavano fuori, facendo mancare la linfa vitale che, in questi anni, ha fatto germogliare e crescere l’albero del basket femminile a Lucca. Scetticismo su un’eventuale auto retrocessione in A2 che, tra l’altro, dovrebbe prevedere una scambio di titoli con una squadra di quella serie che vuol salire e, al momento, dai protagonisti c’è solo una vaga promessa di collaborazione verso chi verrà. L’iscrizione al prossimo campionato sarà, probabilmente, ai primi di luglio, ma se entro la fine di maggio non ci saranno novità, si scriverà la parola fine.
Antonio Piscitelli