
Abbiamo tante prenotazioni per tutti i ponti. E’ chiaro che se si affacciasse il bel tempo i numeri migliorerebbero ancora»
Il primo termometro delle presenze effettive in città lo hanno loro, gli albergatori. Più di tutti possono misurare la “febbre” di Lucca, ovvero quanto la passione della città sta diventando contagiosa e quanto riesce a trattenere i visitatori, tradotto in numero di pernottamenti. E la Pasqua - nonostante il meteo - sta funzionando oltre ogni previsione.
“Sinceramente ci aspettavamo diverse cancellazioni nell’area temporale in cui non c’erano penalità - dichiara Pietro Bonino, presidente di Federalberghi (Confcommercio) Lucca – . Invece il fenomeno è stato molto contenuto. La gente ha scelto Lucca, si è organizzata, e verrà comunque”. Anche con ombrello e impermeabile la nostra città mantiene intatto il suo potere attrattivo. “Quando sento i colleghi dire ’per Pasqua son messo bene’, anche se ciò non significa esattamente tutto esaurito, vuol dire che siamo a un buon numero di prenotazioni, e c’è senz’altro da essere soddisfatti visto che finora il meteo non è stato dalla nostra”. Arrivano in città tanti stranieri, ma non solo. “Abbiamo sempre il gradito ritorno degli americani che ci preferiscono soprattutto in queste mezze stagioni, quando non è troppo caldo, e invece solitamente ci dimenticano in piena estate. Chi più ci ama in Italia - dice Bonino – sono senz’altro i lombardi che non si fanno mai mancare una scappatina a Lucca, e anche per Pasqua lo confermano”. Dunque il quadro è buono e se si accende il sole in un attimo potrebbe diventare ottimo. “Abbiamo tante prenotazioni per tutti i ponti, compreso quello del primo maggio. E’ chiaro che se si affacciasse il bel tempo i numeri migliorerebbero ancora”. E i prezzi? “A Lucca tendiamo a mantenerli inviariati. E’ chiaro che la Pasqua segna l’avvio della stagione e quindi un piccolo ritocco c’è.”. Ma quando le tariffe diventano “ballerine” tra un portale e l’altro alla fine non rischiano di fare cattiva pubblicità?
“Sono scelte imprenditoriali. C’è chi ritocca il prezzo pur di entrare in un portale che magari fa più presa sui tedeschi, e ci sono anche i portali che pubblicano il prezzo senza commissione, che per questo sembra inferiore”. Che il trend sia buono lo confermano anche i dati sui flussi turistici di questo primo trimestre 2025, anche paragonato allo stesso periodo del 2024. Il report dettagliato uscirà nei prossimi giorni, ma l’andamento verso il segno più è fatto assodato.
“C’è un fattore nuovo però che deve indurre a leggere il tutto con la lente di ingrandimento. Il Cin - codice identificativo nazionale - è diventato obbligatorio: occorre dichiararsi per poter essere iscritti a un portale. Questo ha contribuito a far ’emergere’, io credo, anche strutture che prima erano nel sottobosco. E i dati possono aver ricevuto una spinta anche per questo motivo. Risulterebbero infatti 600 strutture solo in ambito comunale. Forse anche prima erano così tante, forse invece no. Un minimo dubbio è lecito“.
Il meteo ha tentato di gettare una nube nera anche sulle tavole. Ma non ce l’ha fatta, anzi. “L’aspetto positivo è che magari molti lucchesi hanno rinunciato alla piccola vacanza e sono rimasti in città a godersi un bel pranzo in famiglia – dice Antonio Fava, presidente Fipe ristoratori –. Il risultato per noi sotto questo aspetto è positivo, per Pasqua siamo al tutto esaurito. Ma certo non bisogna pensare al bicchiere mezzo vuoto, ovvero i tavoli all’esterno che a causa del meteo non possiamo utilizzare. Diverso sarebbe se avessimo potuto disporre di veri e propri dehor. Un punto importante, su cui stiamo cercando un confronto aperto e costruttivo con il Comune. Poter contare su strutture effettivamente protettive vorrebbe dire non essere più in balia dei capricci del meteo e dare un senso compiuto anche al suolo pubblico su cui paghiamo la tassa“.
Laura Sartini