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Berutto, la resa dopo settantadue anni. Chiude lo storico negozio di biciclette

Al suo posto un ristorante. E Franceschi aprirà un B&B con spa

Riccardo Franceschi nel negozio che sta chiudendo

Lucca, 6 aprile 2018 - ANCHE la casa delle due ruote più famosa della città abbasserà le saracinesche per l’ultima volta andando a fare compagnia alle tante botteghe storiche che hanno chiuso o stanno chiudendo i battenti. Riccardo Franceschi, titolare dal 1990 di «Berutto Nedo», il più grande e antico negozio di bici, motocicli e accessori della città e della provincia, lascerà la sua attività di via De Gasperi a Sant’Anna i primi di giugno.

«L’avvento di internet e un mercato sempre più telematico mi hanno fatto maturare questa decisione: il gioco non vale più la candela« commenta Franceschi, originario di Migliarino, nel pisano, un passato sui campi di calcio (indossò nella stagione 1973-1974 la maglia della Samp nel campionato di serie A ndr) e una tenace vena ottimistica che lo spinge a guardare con fiducia alla prossima sfida. In città lo conoscono tutti.

«TI MANCA qualcosa? Vai da Berutto e la trovi» commenta un affezionato cliente mentre osserva, dal bancone del negozio, il titolare intento a preparare le ultime cose per dare il via alla liquidazione che inizierà lunedì mattina. Primo rivenditore ufficiale del marchio Bianchi, precursore delle biciclette elettriche e venditore di ricambi ma anche di attrezzi per fitness, caschi, bici da corsa e motocicli, «Berutto Nedo» fin dal 1946 è un punto di riferimento per gli amanti delle due ruote. Appassionati di Vespa e motocicli vintage, ricambi di moto d’epoca o bici di ultima generazione: con la chiusura di Berutto verrà a mancare non solo un esercizio commerciale ma anche una pietra miliare del tessuto sociale lucchese.

«IN QUESTI locali aprirà un ristorante raffinato - commenta il titolare - ma non lascio certo “a piedi” i miei fedeli clienti».

Franceschi, infatti, non solo conserverà la partita Iva ma, grazie anche alla sua patente di ambulante, provvederà a rifornire fino ad esaurimento scorte la clientela che, ad onor del vero, ha già oltrepassato i confini nazionali.

«È vero - conferma -. Tre delle mie Lambrette sono arrivate perfino a Kyoto e sono stato uno dei primi, dopo un viaggio a Shanghai, ad avvicinarmi alle metodologie costruttive delle bici elettriche per portarle in città».

Ma il paese del Sol Levante aveva già strizzato l’occhio al commerciante migliarinese quando, nel 1996, Mike Ashev, capo area di Shimano, visitò il suo negozio di Sant’Anna per acquistare i ‘mitici’ cambi Campagnolo con i quali realizzò un museo in Giappone. Soddisfazioni, sacrifici ma anche voglia di restare in gioco: Franceschi non molla la presa e rilancia provando a dare scacco alla crisi. «Lascio le biciclette - conclude - ma non l’entusiasmo e il desiderio di stare a contatto con le persone. A fine primavera aprirò un B&b innovativo con una Spa in zona Radicata, nel vecchianese: viviamo in un posto stupendo, impossibile non accettare la sfida».

Francesca Franceschi