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Biblioteca popolare sotto sfratto: "Tre mesi per lasciare i locali"

La concessione che aveva l’Assocazione del quartiere San Concordio è scaduta lo scorso 31 dicembre. L’ex presidente Santi: "Non si può cancellare in questo modo un impegno ultra decennale per il territorio". .

L’interno della Biblioteca popolare di San Concordio

L’interno della Biblioteca popolare di San Concordio

LUCCA

Tre mesi per portare a termine le attività già programmate, poi la riconsegna delle chiavi. È il tempo che rimane all’Associazione culturale quartiere San Concordio per abbandonare l’immobile di via Urbiciani, attuale sede – tra le tante attività – della biblioteca popolare. A porre fine a un’esperienza ultradecennale è, infatti, una raccomandata recapitata all’ex circoscrizione 7 dall’Ufficio patrimonio del Comune di Lucca, nella quale viene sottoscritto il mancato rinnovo della concessione, scaduta il 31 dicembre 2024. Tra le motivazioni, si legge nel testo, la volontà dell’amministrazione comunale, di destinare i locali ad "altre funzioni e progettualità", dopo l’esecuzione dei "necessari lavori di adeguamento", dei quali però, almeno al momento, non vi sarebbero tracce nelle programmazioni ufficiali. Sempre nel documento si ricorda che l’apertura di un nuovo distaccamento della biblioteca civica Agorà all’interno della Piazza Coperta, potrà ospitare utenti e studenti rimasti ‘orfani’ degli spazi studio di via Urbiciani. Spazi che potranno rimanere aperti fino al 30 giugno 2025: è questo il termine ultimo fissato da Palazzo Orsetti per consentire all’associazione di portare a termine tutte le attività già programmate.

"Era il 2012 quando come quartiere ci mobilitammo con l’allora giunta Tambellini per chiedere l’apertura al pubblico degli spazi di via Urbiciani, che già al tempo raccoglievano una piccola biblioteca – ricorda l’ex presidente dell’Associazione Silvia Santi –. In cambio della concessione dei locali, noi ci saremmo occupati, tramite una sorta di compartecipazione, di gestire a titolo volontario le diverse attività al suo interno. E così abbiamo sempre fatto, rinnovando la convenzione con cadenza quadriennale. Almeno fino al 2022, quando l’accordo è diventato biennale, ed è quindi scaduto a dicembre 2024. Adesso dobbiamo, secondo il Comune, lasciare quello che in questi anni è diventato un vero e proprio presidio di vicinato, come testimonia anche il nostro coinvolgimento nel progetto dei ‘Quartieri social’".

Ed è proprio dal quartiere, infatti, che è partita la petizione per chiedere al Comune il rinnovo della concessione dei locali a San Concordio. È qui che il 6 aprile alle 16 è stata indetta anche un’assemblea pubblica per supportare la Biblioteca popolare.

Jessica Qulici