"Biblioteca salva, ma cresce la precarietà"

L’assessore Ragghianti punta il dito sul ricorso all’esternalizzazione che non sempre significa risparmio né professionalità

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Premesso che la Biblioteca Statale è salva e che per questo non si può che esprimere gratitudine, la riflessione dell’assessore alla cultura, Stefano Ragghianti, si sofferma su altri due punti focali: i tagli subiti dal sistema cultura e la nota dolente di una soluzione che ricorre a esternalizzazione e precarietà dei lavoratori.

“Sono felice di sapere che i rischi di chiusura della Biblioteca Statale sono stati superati – è l’incip dell’intervento di Ragghianti – . Ottima l’introduzione in questi anni dell’Art Bonus – è necessario sburocratizzare i finanziamenti privati – ma abbiamo soprattutto bisogno di un piano strutturale di investimenti sulle nostre istituzioni della cultura che negli ultimi trenta anni sono state oggetto di un evidente impoverimento dal punto di vista delle professionalità e delle piante organiche. In questi ultimi decenni abbiamo visto additare le strutture periferiche del Ministero dei Beni Culturali come inefficienti, improduttive e scarsamente duttili“.

“Ma invece di ottimizzare e valorizzare ciò che c’era di buono e riformare o eliminare gli aspetti che producevano inefficienza, la politica più praticata è stata quella dei tagli lineari che hanno prodotto riorganizzazioni sempre più spartane e penuria di dipendenti – sottolinea l’assessore – . Se penso ai nostri Musei nazionali, Archivio di Stato e Biblioteca Statale non vedo delle istituzioni polverose, ma i tre principali custodi del patrimonio storico artistico e archivistico di uno degli stati preunitari italiani, la Repubblica di Lucca, che per quasi 700 anni ha scritto autonomamente la storia di questa parte di Toscana. Luoghi ben conosciuti e frequentati da studiosi di tutto il mondo. Articolazioni del nostro Ministero dei Beni Culturali irrinunciabili. Per questo credo che come primo impegno nazionale dovremmo arrivare a garantire la continuità di funzionamento di queste strutture con il ricambio del personale , con concorsi temporalmente regolari“.

“Qui si apre un altro capitolo doloroso con la tendenza ormai divenuta regola per le amministrazioni pubbliche di esternalizzare molti servizi, compresi quelli culturali, utilizzando aziende private che mettono a disposizione lavoratori, ma non sempre professionalità – osserva Ragghianti – . Siamo sicuri che questo modo di gestire archivi, biblioteche e musei (penso anche ai nostri comunali) sia quello che produce risparmi virtuosi sui bilanci all’amministrazione pubblica? Credo proprio di no, soprattutto perché alimenta una precarietà su interi settori di lavoratori. Una precarietà che non è temporanea, ma tende ormai a diventare cronica e a durare tutta la vita“.

“Il Comune, pur valutando le difficoltà generali che necessitano di interventi di carattere nazionale, intende comunque sostenere l’attività degli istituti culturali del Ministero dei Beni Culturali presenti sul nostro territorio con i mezzi che possiamo subito mettere in campo – annuncia l’assessore – : proseguiremo e potenzieremo le attività di promozione e conoscenza attraverso il coordinamento delle attività museali con il lavoro avviato in questi ultimi anni dai nostri uffici turismo e cultura; cercheremo bandi e fondi nazionali ed europei a questo scopo. Ma penso che potremo inserire nei regolamenti dei prossimi bandi Vivi Lucca l’attribuzione di un punteggio maggiore per quelle iniziative che coinvolgeranno nei loro eventi collaborazioni con Biblioteca Statale, Archivio di Stato e Musei Nazionali di Lucca“.