Bigongiari e il rilancio di Forza Italia ”La direzione è quella giusta”

Il segretario provinciale fa il punto dopo un anno alla guida del partito: “Bene la strada intrapresa“

Bigongiari e il rilancio di Forza Italia ”La direzione è quella giusta”

Carlo Bigongiari da un anno è alla guida di Forza Italia in provincia di Lucca, prima come commissario poi come segretario eletto

Un anno alla guida provinciale di Forza Italia. Prima come commissario, poi, dal dicembre scorso, come segretario eletto. Per Carlo Bigongiari è tempo di tracciare un primo bilancio di un anno sicuramente non facile per gli azzurri che, prima di tutto, hanno dovuto fare i conti con la scomparsa del leader Silvio Berlusconi. Per qualcuno sarebbe dovuto arrivare il diluvio, e invece il partito ha retto l’urto.

"Abbiamo faticato, ma credo che la filosofia di questa stagione di Forza Italia vada nelle direzione giusta. Abbiamo avuto un vero e proprio giro di boa con la scomparsa di Silvio Berlusconi che personalmente avevo seguito sin dal 1993 per poi allontanarmi quando il partito aveva preso una deriva personalistica. Tajani, che conosco da una vita, ci ha detto chiaro e tondo che non avevamo più Maradona ma che ognuno doveva ora dare il massimo all’interno di una struttura che doveva somigliare sempre più a una squadra".

Soddisfatto dei risultati?

"Sono un ottimista di natura, ma i risultati e le persone che si sono riavvicinate o avvicinate sono la prova che la strada è quella giusta. Ho deciso di tirare su una struttura che lavora appunto come una squadra, ognuno è utile, nessuno è indispensabile. A partire da me, ovviamente. E grazie a Deborah Bergamini, che è la numero due del partito, siamo riusciti a mettere la nostra provincia al centro delle priorità di Forza Italia con evidenti ripercussione per il territorio.

Ci dice la sua sulle elezioni a Capannori: da fuori è sembrato un disastro assoluto per il centrodestra.

"Confermo il suo giudizio. Personalmente ho trovato, da dicembre in poi, una situazione già delineata nei gruppi comunali ed era difficile intervenire, a questo si sono aggiunte difficoltà tra i partiti del centrodestra a livello provinciale. E’ venuta fuori quello che è venuto fuori, con la scelta di un candidato, con tutto il rispetto per lui che lo avrei valutato a suo tempo ma mi era stato detto che si preferiva un candidato espressione diretta dei partiti. Accanto all’esperienza negativa, da lì è nato un approccio diverso tra i partiti del centrodestra di cui si vedranno i frutti a breve".

Siete attesi dalle elezioni provinciali: si riferisce a quello?

"Certo, e non solo. La scelta di candidarsi del sindaco di Lucca Mario Pardini ci trova concordi: il suo impegno può risultare molto positivo".

C’è chi dice che Pardini rischia però di bruciarsi con una sconfitta.

"E’ una partita aperta: fondamentale è che il centrodestra riesca a collaborare con le tante espressioni del civismo presenti".

Lei ci crede che il sindaco Del Ghingaro sosterrà veramente Pardini?

"Lo spero, Del Ghingaro è un amministratore che ha fatto tanto e potrebbe essere un valore aggiunto, ma dipende tutto da lui".

Intanto, però, si parla di possibili defezioni nel centrodestra, a partire da Seravezza.

"L’ho sentito dire anche io, Seravezza è una realtà particolare con amministratori che vengono in parte dal centrodestra e in parte dal centrosinistra, mi auguro che i primi si ricordino da dove vengono".

Un giudizio sull’amministrazione Pardini.

"Abito a Viareggio e ho più il polso della situazione su questo lato della provincia, ma mi pare di vedere molto dinamismo che mi viene confermato anche nei colloqui che ho avviato con le categorie: l’amministrazione Pardini, anche grazie al grande lavoro del nostro assessore Santini sul tema del turismo, è decisamente dinamica, ora servono scelte importanti".

Tipo?

"Sui temi che richiamano agli impegni elettorali come la questione del parcheggio interrato ma anche della Manifattura, tematiche che nell’ambito del buongoverno sono indubbiamente di peso".

Fabrizio Vincenti