
Bimbo a un controllo medico
Lucca, 13 luglio 2023 – Un assegno di accompagnamento prima riconosciuto e poi revocato a un bambino di appena 4 anni, con tanto di richiesta di rimborso alla famiglia che, già in difficoltà, non può permettersi di saldare. È la storia raccontata da Aducon, associazione dei diritti del consumatore di Lucca, che nel segnalarla punta il dito verso l’Inps. E non lo fa solo attraverso il nostro giornale, ma anche tramite il proprio rappresentante legale, l’avvocato Elisa Serponi. Ma andiamo con ordine. A fare una ricostruzione dell’accaduto è il consulente Franco Stepic.
“Era il 2019 quando la mamma di un neonato si presenta all’Aducon di Lucca chiedendo aiuto - racconta - Così le consiglio di presentare domanda per l’assegno di accompagnamento e l’assistenza sanitaria. L’Inps gli riconosce il primo ma le nega la seconda". La donna, seppure con la metà delle richieste accettate, riesce a provvedere al sostentamento del figlio. Poi però il piccolo cresce, le esigenze cambiano, aumentano e i problemi si fanno sentire. Arriviamo ad oggi, con il bimbo che ha compiuto da poco 4 anni.
“La mamma si ripresenta all’Aducon lamentando che la mancata assistenza sanitaria ha aggravato le già pessime condizioni di salute del bambino - continua - le consiglio di ripetere la domanda per la sola assistenza sanitaria". Ma qualcosa va storto. Perché ad aprile 2023 l’Inps le avesse sospeso l’assegno di accompagnamento e nel frattempo le avrebbe riconosciuto un’indennità di frequenza, che è finalizzata all’inserimento scolastico e sociale dei minori con disabilità. Peccato che, stando all’Aducon, la signora non l’avesse mai richiesta anche perché il bimbo non va a scuola. E infatti anche l’indennità di frequenza non verrebbe erogata perché, appunto, manca il requisito principale: la frequenza. Ma ci sarebbe di più.
"L’istituto le ha chiesto indietro 1581,48 euro - concludono dall’Aducon - perché secondo loro la cifra è stata indebitamente percepita dal bambino, potendo la mamma ricorrere avverso questo provvedimento al Comitato Provinciale Inps. Che non esiste".
Teresa Scarcella