Boccherini, si chiude un’era. Fine mandato per Mazzoli

Lo storico direttore ha traghettato il Conservatorio alla statizzazione . Con lui sono stati attivati due master, due dottorati e nuovi corsi.

Boccherini, si chiude un’era. Fine mandato per Mazzoli

Il direttore del Conservatorio (Alcide)

LUCCA

Boom di iscrizioni, dottorati e nuovi corsi, importanti lavori di ristrutturazione e, naturalmente, il passaggio tanto atteso da Istituto a Conservatorio di Stato. Di cose, negli ultimi quindici anni, al Boccherini ne sono successe davvero tante. Tante novità che, anno dopo anno, lo hanno fatto diventare – senza false modestie – uno dei più prestigiosi conservatori d’Italia. A fine mese, però, si chiuderà un’epoca: GianPaolo Mazzoli, terminerà infatti il suo mandato come direttore, avviandosi verso il pensionamento.

Mazzoli, ricordiamo, è stato direttore dal 2009 al 2015, poi vicedirettore durante i due mandati di Fabrizio Papi e, infine, di nuovo direttore. Ora è pronto a lasciare a Massimo Morelli le redini del Conservatorio che, negli anni, ha continuato a crescere sotto tutti i punti di vista: dalla produzione alla didattica, passando per le domande di ammissione che, proprio nel 2024, hanno segnato un record. Sono ben 370, infatti, quelle arrivate quest’anno contro le 227 dell’anno scorso. Anni di numeri e di novità importanti ai quali il direttore ha voluto dedicare un incontro con la stampa, ringraziando tutto il suo staff: "Grazie alla collaborazione di tutti, questi ultimi anni sono riusciti a fare la storia del Boccherini - ha detto – In questo ultimo anno abbiamo avuto un boom di iscrizioni, e questo vuol dire che i docenti e il nostro Istituto sono di altissimo livello. Sta a noi mantenere questo trend".

"Oltre alla statizzazione dell’Istituto, che aspettavamo da decenni – prosegue Mazzoli - siamo riusciti a portare più stabilità anche ai dipendenti, ampliando, tramite concorsi, anche il personale, con la novità assoluta della nomina del direttore di biblioteca, Paolo Giorgi, che ha dato il via a una totale riorganizzazione degli spazi".

Tante novità anche per quanto riguarda la produzione, che ha visto gli allievi sempre più protagonisti sia come solisti che con l’orchestra, fiore all’occhiello del conservatorio. "Sono state oltre diecimila le persone che hanno assistito ai concerti in auditorium negli ultimi tre anni - spiega - Gli spettacoli sono stati a pagamento: un passo strategico per cercare nuove risorse. Per mantenere una qualità alta è necessaria un’attività di fundraising strutturata. Grazie al nuovo studio di registrazione, invidiato persino dalla Rai, adesso vengono a registrare da noi da tutta Italia".

Giulia Prete