Addio al calcio amputati di David Bonaventuri, che chiude la sua carriera di calciatore subito dopo la conquista del terzo scudetto con lo Sporting Amp Football Club. Una decisione dolorosa dettata dalla prudenza dopo l’accertamento sanitario che gli ha riscontrato un difetto cardiaco. "Purtroppo - ha spiegato David, colonna difensiva oltre che della sua squadra anche della Nazionale Azzurra Amputati - i problemi cardiaci mi obbligano a fermarmi qui, chiudendo con lo sport agonistico. Peccato, un po’ in anticipo rispetto ai miei obiettivi, ma non posso farci niente. Sono stati anni fantastici a livello sportivo ed a livello umano".
Il palmares conquistato da David Bonaventuri, che risiede a Montefegatesi con moglie e figlia, è molto ricco: tre campionati Italiani, tre Coppe Italia, una Supercoppa Italiana, un Bronzo in Champions League, quarti di finale ai Mondiali, una Nations League division B. "Ma queste - prosegue - sono solo delle medaglie che rimarranno attaccate al muro in casa. Le vittorie importanti sono quelle che mi porterò dietro. Le storie di tutti i miei compagni di squadra (team e Nazionale), le emozioni nei loro occhi, i sacrifici fatti per raggiungere certi risultati, la grande forza di volontà di ognuno di loro".
"Ritrovarsi in un mondo dove si intrecciano storie diverse, ma con un unico denominatore comune mi ha dato veramente tanto - aggiunge - . Ci sono dinamiche tipiche di uno spogliatoio, ma che si fondono con la storia personale di ognuno di noi. Sei lì, capisci, comprendi, provi empatia e tutto questo crea qualcosa di forte, di importante. Diventi più di un compagno, più di un amico". "In questo momento - conclude David - il mio pensiero, insieme ai miei ringraziamenti, va ai miei compagni, sia di team che di Nazionale. Grazie a tutti i Mister, nuovi e passati. Grazie alla Fispes. Grazie a tutti i collaboratori ed ai preparatori tecnici, ai medici, a tutti coloro che ho incontrato in questi anni. Grazie anche agli arbitri e agli avversari. Sono stati tutti fondamentali è stato un bel viaggio, una parte indimenticabile della mia vita".
Marco Nicoli