
Boom di turisti per la stagione Ma negozianti delusi dalla realtà "Ci sono, ma non si sentono"
L’estate sta finalmente entrando nel vivo e con essa la voglia di vacanze. Nelle prime settimane di giugno si è alzata la curva delle presenze di turisti che arrivano in città. Non sembrano più, però, i turisti pronti a spendere e spandere per portarsi a casa un pezzo d’Italia, ma attenti al risparmio e al portafoglio.
Secondo gli ultimi dati riscontrati in queste settimane, la stagione turistica 2023 è iniziata, come già previsto, con un forte incremento delle prenotazioni e, delle sempre più evidenti, gite e visite. I piccoli e grandi gruppi di turisti che invadono le strade del centro storico, scelgono Lucca come meta del loro viaggio, lasciando a pochi la visita “solo di passaggio“. Secondo dati certi dal Comune, sono molti quelli che in media pernottano fino a tre notti in città.
Abbiamo così deciso di parlare con i commercianti lucchesi per porre una specifica domanda: "Come si percepisce questo maggior aumento del turismo?". In una città come Lucca dove il turismo e i turisti sono alla base dell’economia generale, i commercianti sono fiduciosi sull’ascesa che avrà la città nel prossimo periodo estivo. I turisti ci sono, soprattutto dopo gli ultimi anni di ripresa post pandemia, le attività sono felici e speranzose di ritornare ai numeri, ben noti, del pre Covid.
In attività storiche come la “gioielleria Marchi” ci fanno presente come in realtà "la maggior parte dei turisti sta attenta a spendere e ci sono richieste più basse soprattutto in paragone con l’affluenza. È però una constatazione generale per una città che di turismo ci vive, l’economia gira, ma non più come una volta, quando molti erano legati a Lucca anche per radici di parentela". Spostandoci poco più avanti incontriamo il panificio “Giusti“ dove, ci dicono, sono d’accordo con le parole delle vicine Marchi: "I turisti non vanno di pari passo col turismo, non c’è proporzione tra passaggio e vendita".
Alla pasticceria “Taddeucci”, famosa per il suo buccellato lucchese, ci dicono che, "sì, comprano di meno rispetto agli standard, ma il lavoro è incrementato di netto e siamo felici di questo. E il nostro buccellato? piace da matti".
Ci rechiamo così alla gelateria “i gelati di Piero” dove il titolare, Piero Pacini, si dice entusiasta di confermare che oltre al passaggio ci sono proprio più pernottamenti, e l’incremento si sente, anche all’interno della gelateria, gremita di clienti da tutto il mondo. Clienti curiosi del connubio che Piero ha creato: arte e storia lucchese mixata al gelato. Il nuovo gusto dedicato ai 25 anni del “Lucca Summer Festival”, per esempio, è un omaggio da orgoglioso lucchese ad uno degli eventi più famosi della città: base di crema, limone, ricotta e lampone, o come la prossima uscita in onore di Bob Dylan. I suoi gusti studiati e le materie prime lo rendono famoso anche tra i turisti.
I ristoranti, i bar e le pizzerie tengono a precisare che di questi tempi la clientela è quasi nella totalità straniera. "Si riscontra un bel ritorno non solo economico, ma anche di interesse generale" ci dicono alcuni di loro. Finalmente si torna ad apprezzare il made in Italy, il “fatto a mano“ e i prodotti locali , si torna a respirare un’aria di progresso per la città. Ma con un solo cavillo: restano sempre pochi i turisti che in questo avvio di stagione si mostrano disposti a spendere.
I vari negozianti di piccoli empori a conduzione familiare sono tutti d’accordo nel definire questa ondata di turismo come “non di qualità“, molto “cheap“. Tengono a sottolineare il cambiamento evidente: clienti sporadici non proporzionati all’affluenza.
In conclusione, questa ondata di turismo tanto attesa dalla città è stata molto apprezzata per lo sviluppo economico e per l’ascesa della fama di Lucca, ma non ha dato riscontri reali nelle casse delle botteghe storiche, che ancora vedono le entrate con il freno a mano tirato.
Rebecca Graziano