Il boom turistico che sta vivendo da un paio di anni la città di Lucca, ma anche la Piana nel complesso regala ossigeno puro alle attività commerciali, con effetti benefici diffusi.
Da qui l’intervento dell’Associazione di Palazzo Sani che prende le mosse dalle ultime documentate statistiche del settore.
“Esprimiamo grande soddisfazione – così Confcommercio Province di Lucca e Massa Carrara – nel commentare i recenti dati Istat – resi noti nei giorni scorsi – che indicano nella Piana di Lucca il territorio della Toscana con la maggior crescita turistica rispetto all’anno precedente“.
“La nostra associazione – dichiara l’associazione di palazzo Sani – indica da anni nel turismo uno dei maggiori strumenti di traino del nostro territorio sotto i punti di vista economico, occupazionale e sociale. Un ambito di straordinaria importanza che, numeri ufficiali alla mano, segna in Lucchesia una crescita esponenziale che non può che renderci felici”.
“Un risultato – prosegue Confcommercio – che è frutto di un lavoro di squadra che coinvolge diversi attori. Innanzitutto, ovviamente, è da sottolineare ed elogiare il lavoro degli enti locali e in particolare delle amministrazioni comunali, a cominciare da quella della città capoluogo. Un impegno che abbiamo avuto modo di rimarcare anche nel corso dei recenti Stati Generali del Turismo promossi a fine ottobre dal Comune di Lucca”. “A questo lavoro – insistono poi i vertici di Confcommercio – si aggiunge poi quello degli addetti ai lavori: categoria, questa, di cui fanno parte anche i nostri imprenditori, che con la loro professionalità e la qualità della loro accoglienza certamente contribuiscono alla crescita del brand Lucca, inteso non solo come città, ma come territorio nel suo insieme”. “La prossima sfida – termina l’intervento – crediamo sia quella di studiare nuovi percorsi capaci di coinvolgere a pieno titolo anche i cosiddetti negozi tradizionali in questi flussi. Un impegno che ci prendiamo innanzitutto in prima persona, ma sul quale invitiamo a riflettere tutti i soggetti che di turismo e col turismo vivono e lavorano”.