Lucca, 25 ottobre 2015 - Sì, la vita è un tutto quiz... vi ricordate? Questa canzone la cantava Renzo Arbore. Prendeva in giro il boom dei giochi a premi in tv ma voleva anche dire che del doman non v’è certezza. Concetti saggi. Ma anche nell’oggi, come tutti ben sappiamo, di sicurezze non ce ne sono affatto. O meglio, una forse esiste: veniamo spennati quotidianamente in una vera e propria girandola di rincari che sembra non voler arrestare mai la sua corsa, e che anche in Lucchesia purtroppo trova terreno fertilissimo. Hanno voglia le varie amministrazioni di assicurarci che chi meno guadagna meno paga certi servizi, e i vari istituti demoscopici possono sforzarsi quanto vogliono a dipingere un quadro in miglioramento: sappiamo bene che la realtà è molto diversa.
Parto da una delle nostre passioni preferite, ossia il cibo. Mangiare fuori in pausa pranzo è sempre più frequente: e anche qui da noi, dove i locali che danno da mangiare prolificano (davvero troppo) per mangiare un piatto di pasta con acqua e caffè si spende intorno ai sette euro (con porzioni spesso ridotte), se si vuole un secondo al posto del primo piatto, si arriva fino a 10 euro ed oltre. Ma c’è anche molto altro, tanto che la nostra vita è diventata a rate. Una recente statistica ci viene a raccontare che il costo per assicurare un’auto in provincia di Lucca, negli ultimi mesi, è calata: mah, fatemi i nomi delle compagnie, io di grandi sconti in giro non ne vedo, anzi. E aumentano coloro che le pagano in maniera trimestrale e semestrale. Si dice anche che adesso le banche concedano facilmente i mutui per acquisti di casa o ristrutturazioni: pure in questo caso, da quanto mi viene riferito da alcuni conoscenti, tutte ste maglie larghe proprio non ci sono.
Per non parlare delle multe: me ne sono giustamente beccata una in questi giorni perchè non mi sono fermato ad uno stop ma ho solo rallentato: me la caverò con la «modica» cifra di 160 euro, o leggermente meno se salderò entro cinque giorni. Un tantino cara? Giudicate voi. E poi c’è la revisione della vettura ogni due anni (65 euro) e se devi cambiare un paio di gomme (caso assai frequente) di euro non te ne bastano 200. Parliamo del fronte bollette? Mai che diminuiscano, piuttosto i rincari sono frequenti: l’ultimo annunciato in ordine di tempo è quello della Geal, legato al consumo dell’acqua per chi abita nel capoluogo. Insomma, di farci invece risparmiare un po’ proprio non se ne parla.
Al contempo assistiamo a nuovi e preoccupanti piani di ridimensionamento delle aziende, senza certezze per il futuro dei lavori (vedi la storica Kme di Fornaci) con i politici che sembrano decisamente essere presi in contropiede: così come ci sono lavoratori che pur di non rimanere a casa, accettano un’occupazione con retribuzioni orarie da fame. Così diventa comprensibile se c’è chi si arrabbia quando si utilizzano soldi pubblici per costruire alloggi a sinti e rom. Insomma, al di là di quello che ci viene dipinto, a me la siuazione non sembra migliorare. Anche nella sanità, curarsi in un certo modo mina sempre di più il portafogli: perché le liste di attesa per visite ed esami continuano ad essere paradossali, e ricorrere al privato è sempre più necessario. Pazienza: fra tante stangate, questa è quella a cui non si può rinunciare. L’importante è la salute, si usa dire: certo che se la perdi, purtroppo la riottieni a caro prezzo. E solo se puoi permettertelo!