REDAZIONE LUCCA

Caffè delle Mura, la svolta. La gestione a ’Umberto’ per oltre 100mila euro “Non sarà solo pizza“

Il Comune: “Finalmente la svolta per un monumento storico che rappresenta la città, una vicenda per noi prioritaria“. Martini (Bar Monica): “Ci ho provato ma la cifra è andata troppo oltre“.

Caffè delle Mura, la svolta. La gestione a ’Umberto’ per oltre 100mila euro “Non sarà solo pizza“

Fumata bianca per il Caffè delle Mura. Le sue sorti, non sempre fortunate, sembrano trovare positivo inizio con la nuova assegnazione. A spuntarla, e quindi ad aggiudicarsi la gestione dello storico locale sulle Mura per i prossimi 2 anni (prorogabili di sei mesi in sei mesi) sono i fratelli Costa della pizzeria Umberto di piazza Napoleone. “Siamo felici di questa svolta – così Umberto e Simone Costa –, ci speravamo. Abbiamo un bel progetto da realizzare al Caffè delle Mura, ma preferiamo non svelarlo ancora, lo faremo a breve. Possiamo solo dire che non sarà ’solo pizza’“. La pizza è il cavallo di battaglia per i giovani fratelli Costa, ma è chiaro che un locale come il Caffè delle Mura richiede anche altro.

“Finalmente oggi possiamo parlare con concretezza di un nuovo inizio per il Caffè delle Mura – dichiarano il sindaco Mario Pardini, l’assessore con delega alla valorizzazione delle Mura urbane Remo Santini e l’assessore con delega al patrimonio Moreno Bruni –. Tornerà a vivere un luogo simbolo della città, che per troppi anni è stato al centro di un complesso contenzioso giudiziario. Siamo certi che in questo sito d’eccellenza possa sorgere una realtà imprenditoriale che sappia valorizzare una delle location più suggestive e amate della nostra città, promuovendo di conseguenza il territorio, i suoi prodotti, le sue eccellenze e portando avanti una bellissima storia ultra centenaria. L’azione dell’amministrazione, che ha svincolato la concessione – proseguono - è stata determinante per il buon esito che oggi possiamo accogliere con grande entusiasmo”.

C’è chi brinda, c’è chi si lecca le ferite. Giovanni Martini, titolare del Caffè Monica, era tra i concorrenti. “Ci abbiamo provato fino in fondo, ma le cifre cominciavano ad essere troppo elevate – è il suo commento – . Ricordo a chi non l’avesse capito che il contratto è biennale, ma la cifra del canone è annuale, perciò a queste condizioni per noi non era più possibile rilanciare. Facciamo i complimenti ed un grosso in bocca al lupo ai fratelli Costa della pizzeria Umberto e agli altri componenti della cordata che si sono aggiudicati l’asta. Vorrà dire che continueremo per il venticinquesimo anno di fila a fare “baccano” nel solito posto“.

La procedura competitiva finalizzata a concedere in affitto il complesso aziendale partiva dal prezzo base di 30mila euro, con rilancio minimo di 2mila euro. Giovanni Martini era arrivato fino a 30mila euro all’anno, ma poi la cifra è volata fino a quota 52mila euro. Fra i concorrenti anche Mimmo D’Alessandro, patron del Summer Festival. La sua offerta, però, non è stata ammessa perché la sua azienda, come è noto, non fa attività di somministrazione di cibi e bevande, come invece era richiesto.

Non ammessa anche l’offerta della società pratese Ristoro 9 Srl per la mancanza di un requisito di ammissibilità. Dopo che nel giugno scorso era andata deserta la prima asta (al prezzo di partenza di 54mila euro), il curatore fallimentare, di concerto con il giudice, aveva deciso di abbassare a 30mila euro annui il prezzo iniziale, con rilanci di 2.000 in 2.000 euro. Una decisione che ha determinato la svolta.

Laura Sartini