
Il sapore è rimasto quello della vacanza in villa, con pietre a vista sui muretti, e il grande porticato affacciato sul giardino. Il California Park Hotel, 4 stelle nel cuore di Roma Imperiale, festeggia i 50 anni di attività, portati avanti con energia da un team tutto al femminile: mamma Gabriella Viacava e le figlie Francesca (che si occupa del settore interior design), Daniela (alla direzione) e Cristina (food e beverage). Era addirittura il 1967 quando l’architetto Mario Viacava acquistò quel terreno inizialmente di 10mila metri quadrati assai paludoso per progettarvi un albergo da rivendere. Ma disegno dopo disegno tutta la famiglia si appassionò a quell’idea, e la canzone che Viacava ascoltava durante la stesura dei prospetti – "Sognando la California" dei Dik Dik – ne ispirò un nome così internazionale. "Abbiamo sentito subito nostro quell’immobile – racconta Gabriella Viacava – e pur non essendo del mestiere, nel 1971 abbiamo aperto con un successo inaspettato". Dal California Park Hotel è passato il mondo della cultura, della politica e dello spettacolo: da Alberto Bevilacqua, Bob Krieger, Giovanni Spadolini, Ugo La Malfa, fino a Monica Guerritore e Nancy Brilli. Nel 2004 la scomparsa di papà Mario lascia ad una gestione interamente femminile la struttura da 42 camere con suite, piscina e un immenso parco con fiori colorati alla stregua di un romantico giardino di casa. Un’azienda con 30 dipendenti che è stata capace di trasformarsi in un vero brand d’accoglienza e di stare al passo con le grandi catene internazionali di hotellerie.
"Il modo di fare vacanza si è rivoluzionato ma è anche più stimolante – racconta Daniela – un tempo arrivavano le famiglie per un lungo soggiorno e trasformavano l’hotel in una seconda casa, con pensione completa. Quando ci salutavano già prenotavano per l’anno successivo. Adesso non si programma più, i tempi sono veloci e le richieste infinite: si arriva per un weekend, raramente si resta 20 giorni, e alla velocità di internet le richieste sono le più disparate. L’hotel è ormai un’azienda articolata dove si prenotano biglietti aerei, acquascooter, cene in ristorante, tour in Ferrari. Il modo di fare turismo è più complesso e internazionale: da noi arrivano da Svizzera, Olanda, Belgio, Inghilterra, Francia, America e Messico". E se la Viacava family tiene a sottolineare che "ogni cliente è trattato allo stesso modo", è rimasta leggendaria a Forte dei Marmi l’uscita dell’allora portiere di notte che vide arrivare trafelato un noto personaggio tv che aveva bisogno di una camera: "me la trovi, lei non sa chi sono io" fu il monito; "io sono Angiò e la camera ’un ce l’ho" la risposta in salsa versiliese. "Ogni anno riceviamo lettere di ringraziamento dai nostri clienti – conclude Daniela – e la frase ricorrente è che ’in questo posto c’è un’anima capace di infondere pace e benessere’".
Francesca Navari