Caos in centro a Lucca, aggredisce la compagna e minaccia l’assessore

Nuovo movimentato episodio con protagonisti i soliti noti che stazionano sotto palazzo pretorio. Barsanti cerca di difendere la donna e chiama la polizia

Le volanti in piazza San Michele

Le volanti in piazza San Michele

Lucca, 20 luglio 2024 – Ancora un episodio movimentato in pieno centro storico, ancora una volta con i soliti protagonisti, ovvero persone conosciutissime alle forze dell’ordine e destinatari di innumerevoli (e sinora sostanzialmente inutili) provvedimenti amministrativi e denunce. A provocare per l’ennesima volta il caos uno degli habitué dei bivacchi e delle molestie in piazza che, nel primo pomeriggio di ieri, non ha avuto meglio da fare che riprendersela con la sua compagna, strattonata per i capelli e fatta oggetti di insulti. Sul posto si è radunata subito una piccola folla che ha avvertito la Polizia e tra i presenti anche l’assessore Fabio Barsanti che è intervenuto perché lasciasse stare la giovane.

All’arrivo di due volanti, l’uomo è stato identificato e allontanato, non prima di essere denunciato (la donna ha dichiarato di non voler procedere contro di lui) per l’ulteriore violazione del Daspo (Dacur) urbano da cui è colpito e che gli imporrebbe di non transitare e sostare in quella zona, che per le minacce all’assessore Barsanti che sul proprio profilo Facebook ha ricostruito la vicenda, ormai l’ennesima di una situazione kafkiana, con le forze dell’ordine che hanno denunciato l’uomo e i suoi sodali numerosissime volte (12 volte solo per la violazione del Dacur, un reato che comporta le reclusione da 6 mesi a 2 anni) ma senza che queste provocassero provvedimenti cautelari nei suoi confronti da parte degli organi giudiziari.

“Oggi, mentre passavo da San Michele, mi sono imbattuto nel solito personaggio che da anni tiene in ostaggio la piazza – ha poi scritto ieri sera Barsanti sui social – Le urla si sentivano da via Calderia, solo che stavolta era in corso un’aggressione fisica alla propria compagna, alla quale stava tirando i capelli e premendo con forza la testa sui gradini della piazza. Gli ho urlato di toglierle le mani di dosso; è servito almeno a quello, ma non a impedire che continuasse nella sua escandescenza. Da testimone ho chiesto allora l’intervento delle forze dell’ordine e, davanti agli agenti sopraggiunti, il solito personaggio si è rivolto a me: “Io finirò in galera, ma te hai finito di vivere”. In questo modo sarà possibile aggiungere un altro verbale a quelli (moltissimi) già presenti sul tavolo del magistrato, stavolta per minacce a pubblico ufficiale. Che possa essere la volta buona per la sua scomparsa dalla piazza".