La sinistra sarà presente alle amministrative di Capannori 2024. Ieri, davanti al Comune, la lista Capannori Popolare ha ufficializzato la propria partecipazione, presentando la candidata Nicoletta Gini e alcuni punti programmatici. Capannori Popolare, cui hanno aderito Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano e cittadine e cittadini non iscritti a partiti, è un percorso aperto, a cui sono invitate forze politiche e tutti coloro che condividono i punti programmatici della lista.
"Partendo dalla netta contrarietà al progetto degli Assi Viari, sostenuto deliberatamente a destra e avallato dal centro-sinistra, Capannori Popolare si propone di rimettere al centro la questione ambientale, per la riduzione concreta delle Pm10 causate soprattutto dal trasporto privato, attraverso un piano di mobilità locale e sostenibile in grado di rispondere non solo all’emergenza legata alle emissioni, ma anche ai concreti problemi di inclusione vissuti dalle frazioni marginalizzate del territorio – spiegano – Inoltre Capannori Popolare vuole ridare significato politico al problema del lavoro all’interno dell’amministrazione e non solo. La continua esternalizzazione dei servizi comunali è sicuramente una strategia utile al rispetto dei vincoli di bilancio, ma comporta di fatto una riduzione del costo del lavoro, a discapito di dipendenti ed operatori".
"Forti dell’impegno nella raccolta firme per la presentazione di una legge di iniziativa popolare sul salario minimo a dieci euro Capannori Popolare si impegna a porre un argine a questa deriva favorendo al massimo delle possibilità la reinternalizzazione dei servizi, vincolando la partecipazione ai bandi a requisiti di rispetto della dignità del lavoro e introdurre l’adeguamento per coloro che lavorano in un appalto comunale a un salario minimo di dieci euro l’ora, come già sta accadendo in altri comuni toscani".
"Altro punto programmatico irrinunciabile è la valorizzazione del patrimonio immobiliare inutilizzato del Comune, - concludono - in modo da restituire alla comunità e alle tante associazioni ancora prive di una sede, anche per incentivare una reale partecipazione alla vita collettiva spazi di aggregazione e partecipazione, attualmente carenti soprattutto nelle frazioni periferiche, in controtendenza alle opere faraoniche e inutili realizzate, e presto abbandonate, dalle amministrazioni Menesini".