
Il rischio che la crisi dettata dai costi dell’energia metta in ginocchio il distretto cartario della Lucchesia, non è un’ipotesi ma qualcosa di più. Confindustria Toscana Nord, per bocca del vicepresidente Tiziano Pieretti, lo sta ripetendo da mesi: "Così non è più possibile andare avanti – sostiene il numero due di Assocarta – vedere i prezzi passare da 30 euro al Mwh a 340 non può garantire una lavoro in un mercato normale".
La questione degli aumenti riguarda tutti: ma aziende energivore come le cartiere, sono passate a vedere la voce di spesa dell’energia”da seconda a prima, nel giro di pochi mesi. La preoccupazione arriva anche da una “piccola” ma importante realtà lucchese, la “Bartoli spa”, che produce polpa per i piatti in cellulosa e il cartone necessario ai solettifici per realizzare il cosiddetto sottopiede. Bartoli lavora per il “Made in Italy: aziende blasonate che fanno della qualità del prodotto l’eccellenza.
"Con questi aumenti – afferma Giorgio Bartoli – con quale certezza siamo in grado di prendere ordini? A settembre, a Milano, ci sarà il Micam, salone mondiale per le calzature; noi ci presenteremo sapendo di non essere concorrenziali con aziende cinesi o turche, i cui Paesi hanno applicato per il gas l’aumento del 10% e per l’energia addirittura niente: è chiaro che l’effetto che ne scaturirà sarà dirompente".
Bartoli disegna il suo ambito lavorativo come di “nicchia”, e dove il ruolo dei solettifici, aziende che definisce "straordinarie e importantissime per l’intero settore calzaturiero" li vedrà esposti all’aumento dei prezzi.
"Sono gli effetti secondari e trascinanti della crisi – sottolinea l’imprenditore – che non evidenziano il terremoto ma le conseguenze di esso; senza considerare che la mia impresa è costretta a un’esposizione finanziaria che consiste nel far trascorrere un tempo di latenza tra ordine e consegna, oggi sottoposto a una forma di rincari sempre più veloce".
Preoccupazione da parte dei sindacati. "Che questo sia uno dei periodi più difficili per l’economia e soprattutto per i lavoratori non è un mistero – dichiara Simone Tesi, segretario generale Slc-Cgil di Lucca – l’inverno che ci attende però rischia di mettere in serio pericolo la tenuta del tessuto economico e sociale". Prosegue Tesi: "Per noi la priorità è quella di garantire la continuità della produzione, e quindi delle attività dei lavoratori del settore; le cartiere hanno intrapreso negli scorsi anni processi di innovazione tecnologica, ma non è sufficiente a contrastare l’aumento dei costi: non si può quindi ignorare la possibilità di arrivare a degli stop della produzione, che potrebbero tradursi nel ricorso alla cassa integrazione". Conclude il sindacalista: "Come Cgil siamo convinti che il passaggio graduale a sistemi di produzione meno eco-impattanti e la diversificazione delle fonti di energia, possano coesistere con la tutela delle attività lavorative: questa è la giusta direzione".
Maurizio Guccione