Tre giorni in cui il mondo della meccanica della carta si è dato appuntamento a Lucca, al Miac 2024, trentesima edizione della Fiera dedicata appunto alle tecnologie per la produzione della carta e del cartone e per la trasformazine della carta tissue. Sono stati 250 gli espositori internazionali del settore presenti quest’anno al Polo Fiere, migliaia i visitatori, sia tra gli stand della mostra organizzata da Edipap, sia negli stabilimenti organizzati con gettonatissimi open house. Tre giornate di formazione professionale e di business, di contatti e anche di convivialità. L’accoglienza negli stand compie ogni anno un salto di qualità: dal carretto per il gelato allestito da Valmet, ad altissimo indice di gradimento, alla trippa, tordelli, zuppa alla frantoiana, fino ai brezel e alla birra spillata per imprenditori arrivati direttamente dalla Germania. D’altra parte gli ingredienti del business, si sa, sono anche questi. E di certo contribuiscono a rendere più “leggera“ l’atmosfera di un appuntamento che cresce ogni anno.
Basti dire che le prenotazioni per la prossima edizione di Miac 2025 sono già partite in coda alla fiera di quest’anno. Un distretto che mostra tanti punti di forza. Secondo gli ultimi dati di Confindustria la culla madre, il distretto della carta di Lucca e Pistoia, conta oggi 332 imprese con 10.857 occupati, e un fatturato di 5.900 milioni.
Le produzioni principali sono carta tissue (carta a uso igienico, sanitario, casa), carta per cartone ondulato in fogli e scatole e le macchine per l’industria della carta e del cartone. Ma la sfida, oggi, come sottolineato nella conferenza di apertura del Miac sia dal Presidente di Assocarta Lorenzo Poli che dal vicepresidente di Confindustria Tiziano Pieretti, si gioca tutta sulla competitività energetica. Inutile dare il massimo come imprenditori se poi le bollette salatissime si rendono colpevoli di una debacle sul prezzo finale al cliente, rispetto agli altri Paesi competitors.
"Il nostro è un settore che per struttura richiede un continuo ammodernamento dei processi – ha evidenziato Tiziano Pieretti – specialmente nella fase di transizione ambientale che stiamo vivendo, e dunque di programmazione. I grandi investimenti portati avanti all’interno dei nostri stabilimenti, fatti con lungimiranza dai nostri imprenditori già da anni, ci hanno permesso di superare la crisi nonostante ancora oggi si paghi il più alto costo dell’energia europea. Per seguitare però in questo percorso virtuoso dobbiamo poter contare su un rinnovato supporto degli enti pubblici, con cui dovremo discutere sempre più di idee, progetti, autorizzazioni e che vogliamo vedere come nostro primario partner in questa sfida. Se infatti fino a ieri abbiamo lavorato all’interno delle nostre pertinenze, oggi la sfida è quella di poter accedere ad aree e risorse che per i numeri in gioco, decisi a Bruxelles, ci proiettano in una dimensione nuova, sicuramente più sistemica".
"Il caso del geotermico è emblematico – ha aggiunto l’imprenditore – : discutere una proroga ai concessionari uscenti non è impossibile, ma deve essere fatto anche con l’obiettivo di andare incontro alle esigenze di energia decarbonizzata delle imprese che stanno sul territorio. Ad esempio prevedendo un contingente di produzione destinata a contratti di lungo periodo, proprio con quelle categorie maggiormente esposte alla competizione internazionale e agli obblighi di decarbonizzazione. Quella di un geotermico a servizio anche delle imprese è un’occasione che non possiamo perdere". Il sasso è lanciato.
Laura Sartini