Case di riposo al bivio. Si fa spazio l’ipotesi del Campo di Marte “Ma fuori i privati“

I comitati sanità “sposano“ l’opzione del Comune ma senza le cooperative. Per i sindacati resta lo stato di agitazione in attesa di atti formali .

Case di riposo al bivio. Si fa spazio l’ipotesi del Campo di Marte “Ma fuori i privati“

I comitati sanità “sposano“ l’opzione del Comune ma senza le cooperative. Per i sindacati resta lo stato di agitazione in attesa di atti formali .

Rotta al Campo di Marte.

E’ qui, nei padiglioni dell’ala più vicina al nuovo ingresso che rientrano nel piano delle alienazioni dell’Asl, che potrebbe sorgere una nuova residenza per anziani.

Geograficamente è il punto di incontro perfetto tra il Comune – che ha deciso di mettere in vendita la casa di riposo attualmente a Monte San Quirico – e l’Asl che da anni tenta di “monetizzare“ quegli spazi dell’ex ospedale ancora non utilizzati.

Praticamente però occorre vedere “come“ e soprattutto “quando“ l’operazione potrà andare in porto.

Intanto si va verso una proroga del servizio gestito da Proges sia alla Pia Casa (che resterà) sia a Monte San Quirico (che invece in prospettiva sarà chiusa perchè fuori norma).

E questo al momento tranquillizza i sindacati che martedì si sono incontrati con l’assessore Giovanni Minniti e con il dirigente del Comune Lino Paoli.

“Da parte nostra abbiamo richiesto tutte garanzie per il personale, per gli ospiti delle Rsa e i loro familiari – così Michele Massari (Fp Cgil), Pietro Casciani e Stefania Fontanini (Uil Fpl) e Ariana Pacifico (Fisascat Cisl) –, e soprattutto attraverso la richiesta di attuazione di un protocollo che assicuri la continuità lavorativa a tutti i dipendenti con il mantenimento dei diritti acquisiti. In attesa delle necessarie determinazioni che ci aspettiamo vengano assunte dal consiglio comunale e del ritiro della procedura di licenziamento da parte della coop. Proges, verrà mantenuto lo stato di agitazione e la conseguente richiesta di convocazione da parte della Prefettura“. Posizione interlocutoria, di sostanziale attesa del “nero su bianco“.

Sulla prospettiva del Campo di Marte ad uso Rsa abbiamo interpellato anche i comitati sanità che in una settimana avevano raccolto la bellezza di mille firme contro l’alienazione dei padiglioni del Campo di Marte. “Una Rsa al Campo di Marte? Da sempre lo chiediamo. Le esigenze per la popolazione anziana sono in crescendo e il territorio è sempre più drammaticamente in difficoltà“.

Ma c’è un distinguo che non è secondario. “Quello che ci preme – sottolineano Gemma Urbani e Paolo Pescucci – è che la gestione resti pubblica, quindi con personale pubblico. E che la destinazione sia sanitaria, perchè quando si dice “sociale“ si può aprire la porta a tante cose diverse che però non rispondono alle finalità e soprattutto alle vere potenzialità di un ex ospedale. L’ingresso di un gestore privato, anche nel caso di una residenza per anziani, non ci può offrire le giuste garanzie anche per quanto riguarda il futuro del Campo di Marte. Quindi sì alla Rsa, ipotesi che assolutamente sposiamo, ma solo se il gestore sarà pubblico“.

Con un inciso. Oggi gli ospiti tra Pia Casa e Monte San Quirico sono 122. E quelli in lista di attesa sono 80. Chissà che il Campo di Marte non possa offrire spazi utili per dare risposte a chi oggi non ne trova nel campo dell’assistenza agli anziani. “Sarebbe importante aiutare le famiglie, e sono tante, che ad oggi non sanno dove poter collocare l’anziano che ha bisogno di assistenza – specifica Gemma Urbani –. Un problema enorme. La carta del Campo di Marte è importante, soprattutto è importante giocarla al meglio. E quanto ci tenga la cittadinanza è dimostrato anche dalla nostra semplice azione dimostrativa. Di fronte all’ipotesi vendita di alcuni padiglioni dell’ex ospedale abbiamo lanciato una petizione lasciata aperta solo una settimana. E in sette giorni ha raccolto mille firme che dicono, anzi che urlano, un chiarissimo “no““.

Laura Sartini