
Al bagno Isonzo, all’inizio del Lungomare, sorgeranno due case vacanze
Raddoppia il bagno Isonzo di Lido di Camaiore: due case vacanze nel prestigioso stabilimento balneare. Lo spettro della direttiva Bolkestein non intimorisce lo spirito imprenditoriale dei balneari che investono nelle strutture ricettive lungo la nostra riviera: intanto la politica gioca a combattere le aste e spuntarla contro il ritorno alle libere concessioni.
Di spirito di impresa ne e’ esempio dunque l’Isonzo, sito nel primo tratto di lungomare che parte dalla Fossa dell’Abate fino all’Arlecchino: in base alle norme del piano di utilizzo degli arenili, risalente al lontano 2005, i titolari della concessione balneare hanno deciso di demolire e ricostruire il corpo principale del bagno per attuarne uno nuovo che contenga due case vacanze. Tale istanza risale a mesi fa e adesso il Comune ha stilato l’atto unilaterale d’obbligo da sottoscrivere per poter realizzare il manufatto. Il bagno Isonzo si trova vicino al bar Baroni, in una delle zone centrali della costa lidese: è tutto in legno ed e’ stato, da sempre, uno dei più belli e meno invasivi a livello estetico.
La normativa comunale prevede che possa essere realizzata per ogni concessione una casa di guardianaggio di 35 metri quadrati e, per lo spazio eccedente, una casa vacanze della stessa superficie: il tutto viene concesso solo se il titolare dello stabilimento firma un atto in cui si obbliga a mantenere le rigide destinazioni previste. Con una determina dirigenziale, dopo l’approvazione anche del piano operativo che peraltro non ha inciso su quello di utilizzazione degli arenili, e’ stata autorizzata la demolizione e ricostruzione.
Ma veniamo al punto: le case vacanze sono strutture ricettive al pari degli alberghi, degli ostelli e dei campeggi, con la caratteristica, però, di essere destinati a tempo determinato, solo per alcune stagioni, alla locazione per i turisti. Se dunque gli stabilimenti balneari possono ancora optare per un rimodellamento investendo soldi e risorse in un progetto come questo, significa che hanno fiducia nella lotta alla direttiva europea e alla sua inapplicabilità alle concessioni balneari tanto da considerarle beni e non servizi. E significa, come del resto risulta dalle analisi turistiche, che di gente a Lido di Camaiore ne viene e ne e’ venuta tanta, specie dopo le chiusure imposte dal Covid.
Isabella Piaceri