Stasera – quando si compie il 99° anno dalla sua scomparsa – Puccini torna a casa, nella città che è stata la sua culla. E lo fa alla grande, con la sua Messa a 4 voci eseguita dai I Wiener Philharmonker oltre a Libera me dal Requiem di Verdi, diretti per l’occasione dal maestro Adam Fischer, al Teatro del Giglio. Ma a tornare a casa per questa straordinaria occasione messa a segno dal Comitato per le celebrazioni pucciniane, è anche il baritono lucchese Massimo Cavalletti.
Che emozione sarà per lei tornare a Lucca e esibirsi al Giglio dopo aver conquistato i più prestigiosi teatri d’opera e festival internazionali, dal Metropolitan di New York, il Bolshoi di Mosca, il Festival di Salisburgo?
“Una bellissima emozione per una serata che, credo, resterà nei ricordi di tutti. La mia partecipazione è frutto di una precisa volontà del maestro Veronesi, che ringrazio, che ha voluto che in questo modo rappresentassi la città del Maestro“.
Ci descrive l’opera e il suo personale contributo artistico?
“E’ una scrittura giovanile del Maestro con una partitura vocata alle grandi corali. C’è un passaggio che può essere affidato al baritono così come alla corale, che io ho interpretato, ad esempio, a Lipsia. E’ un’opera in cui si sente molto la scuola e il sentire del casato pucciniano, famoso per le messe e i mottettoni. Sarà una bellissima serata, un’occasione grandiosa che aprirà ufficialmente alle celebrazioni del centenario di Puccini“.
Basta un’occhiata al suo sterminato curriculum per capire che è sempre in giro per il mondo. Ma a Lucca ritorna ogni tanto?
“Più spesso che posso. Anche quella di stasera sarà un’occasione preziosa per riabbracciare i miei, che vivono a Sant’Anna e magari per incontrare gli amici“.
Chi sono i suoi amici?
“Penso ad esempio al gruppo dei Lions Lucca Host, all’Associazione Parkinson, agli amici del Pinturicchio, a quelli del Museo di Colognora con Angelo Frati, alla Scuola Sinfonia con Salotti e non ultimo il maestro Polidori. All’imprenditore Cesare Rocchi a cui cerco di stare a fianco per sostenere le iniziative della Misericordia. Tanti amici storici. Penso che Lucca, la nostra città, sia fatta di queste collaborazioni tra persone che si rispettano e si stimano“.
E invece – il dibattito è aperto da lungo tempo – cosa manca a Lucca per spiccare il volo nel nome di Puccini?
“Queste occasioni, il concerto di stasera, creano importanti sinergie che possono restare anche ’oltre’ e mettere a segno ottimi progetti. Mettono in gioco forze istituzionali, politiche, del mondo dello spettacolo, sponsor, che insieme possono far rete e continuare a produrre eventi trainanti, valorizzando la città.
Il sindaco Pardini ha sottolineato l’importanza di creare eventi turistici di qualità, cosa c’è di meglio della musica di Puccini“.
Lucca ha il potenziale, anche strutturale, per diventare una Salisburgo?
“Non ci sono cose troppo grandi. Si possono fare bellissime rappresentazioni senza spendere patrimoni, e con un felice ritorno per la città. Pensiamo fin dove è arrivato il Summer Festival che sta portando a Lucca artisti incredibili, pensiamo ai Comics. Eventi a caratura internazionale che sono comunque nelle corde di una città piccola come Lucca“.
E l’entusiasmo dall’altra parte non manca, in un batter di ciglia sono stati polverizzati i biglietti al Giglio per il concerto di stasera
“L’occasione è speciale. Non è certo cosa di tutti i giorni avere sul palco Filarmonica e Coro di Vienna dirette dal maestro Fischer a prezzi che non sono di 300 euro a biglietto“.
Il Teatro del Giglio, che non è certo il Konzerthaus di Vienna, può rispondere per dimensioni a eventi di questa portata?
“Sarà un allestimento particolare e un’acustica ovviamente diversa da quella del Konzerthaus ma chi sarà nel pubblico vivrà una bella emozione. Poi, il giorno dopo, ci saranno sempre i commenti in positivo e quelli in negativo. Ma è una delle irrinunciabili caratteristiche degli spettacoli dal vivo“.
Qual è un punto di forza delle realtà artistiche lucchesi?
“Lucca, ad esempio, ha delle famosissime corali che potrebbero eseguire opere importanti su qualunque palcoscenico“.
Dopo il concerto di ieri sera a Vienna e quello di stasera a Lucca, ha progetti legati alla nostra-sua città?
“Ci sono dei contatti avviati, vedremo. Il sogno sarebbe interpretare un’intera opera sul palco del Teatro del Giglio, come non ho mai fatto. E poter avere finalmente nel pubblico tutti gli amici e le persone che ti stimano e che normalmente non possono seguirti nei tour mondiali“.
Un artista come lei “abbonato“ ai più prestigiosi palcoscenici davvero sogna di stare sul palco del Giglio?
“Ogni palco ti regala emozioni diverse e a me piacerebbe enormemente godermi la magia di Lucca anche se, si sa, non è facile per nessuno essere profeti in patria“.
Laura Sartini