LAURA SARTINI
Cronaca

Centenario di Puccini. In “viaggio“ con Sessa

Un compositore “stroncato”, per dirla con lo scrittore Giovanni Papini, dagli addetti ai lavori spesso e volentieri per partito preso....

Un compositore “stroncato”, per dirla con lo scrittore Giovanni Papini, dagli addetti ai lavori spesso e volentieri per partito preso....

Un compositore “stroncato”, per dirla con lo scrittore Giovanni Papini, dagli addetti ai lavori spesso e volentieri per partito preso....

Un compositore “stroncato”, per dirla con lo scrittore Giovanni Papini, dagli addetti ai lavori spesso e volentieri per partito preso. Ma osannato senza condizioni e distinzioni di ceto, ieri come oggi, dalle platee di tutto il mondo. Un compositore “internazional-popolare”, il divo della porta accanto a Torredel Lago, che non volle scrivere la sua autobiografia, ma che lasciato un vasto e straordinario epistolario, in corso di pubblicazione, fra i più significativi e appassionanti.

Giacomo Puccini a distanza di cento anni dalla sua morte – avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924 – è musicista di tale complessità artistica ed esistenziale da non meritare più interpretazioni aneddotiche della sua opera, contraddistinte da consolidati luoghi comuni che sembrano resistere perfino alle ricerche documentate e approfondite.

Un esempio di saggio documentato è “Puccini 100 anni. Viaggio sentimentale da Lucca al mondo” di Maurizio Sessa, pubblicato da Edizioni Medicea di Firenze, con prefazione di Gregorio Moppi. Un libro attento ai migliori risultati della critica odierna, che si avvale di un ricco corredo fotografico: 150 documenti che provengono dalla collezione dell’autore. Il volume di Maurizio Sessa verrà presentato giovedì 10 aprile al Caffè Santa Zita, in piazza San Frediano 16. Con l’autore dialogherà Francesco Meucci, caposervizio de “La Nazione”. (info e prenotazioni: 3407640710). “Puccini 100 anni. Viaggio sentimentale da Lucca al mondo” è un’immersione nell’immaginario collettivo pucciniano, da cui emerge l’immagine del Maestro lucchese per alcuni aspetti sconosciuta e accattivante. E come se non bastasse, il libro di Sessa ci offre un Puccini due volte inedito grazie alla pubblicazione di una commemorazione inedita del compositore di Rito Selvaggi, sodale del poeta-soldato Gabriele d’Annunzio nell’Impresa di Fiume, fino ad oggi relegata nel dimenticatoio.

Si tratta di una conferenza con accompagnamento musicale tenuta da Selvaggi in Svizzera nel maggio 1926, a un mese di distanza dall’esordio dell’incompiuta “Turandot” alla Scala di Milano con la bacchetta di Arturo Toscanini. Maurizio Sessa è anche il curatore della mostra “La Nazione di Puccini. Immagini, luoghi e suggestioni di un compositore di genio” inaugurata il 5 novembre 2024 alla Camera dei Deputati.