
Da Lettera sulla felicità di Epicuro a L’Arte di essere felici di Schopenhauerpassando senza soluzione di continuità alla domanda “Dottore, che sintomi ha la felicità?” di una famosa canzone, l’uomo, da sempre, cerca di afferrare la felicità. E non solo da un punto di vista emotivo ma anche semantico. Parafrasando, tutti noi vorremmo esser felici, sentire di esserlo e saper descrivere quell’emozione a parole rispondendo all’imperitura domanda del che cosa sia la felicità, che poi, spesso, per molti almeno, corrisponde al cosiddetto e altrettanto inafferrabile “senso della vita”.
Nella Giornata Mondiale della Felicità 2021, che ricorre proprio oggi, 20 marzo, Scuola IMTAlti Studi Lucca e Università di Pisa avviano un affascinante progetto di ricerca dal titolo “The Pursuit of Happiness. Semantic, Genetic and Personological Factors influencing People Wellbeing and Life Satisfaction” promosso e generosamente finanziato dalla pisana Fondazione Gio.I.A. con una somma iniziale di 200mila euro. Il fine? Capire quali siano i correlati semantici, ambientali, genetici e psicobiologici della felicità intesa, appunto, come scopo della vita. In altre parole comprendere perché alcuni di noi siano predisposti ad essere più felici rispetto ad altri e quanto questo sia determinato da fattori ambientali e genetici.
A portare avanti lo studio saranno una squadra di ricercatori del MomiLabdella Scuola IMT - il Molecular Mind Laboratory fondato e diretto dal Direttore Pietro Pietrini - guidata dal Dottor Luca Cecchetti, ricercatore in Psicologia e Neuroscienze, assieme a un gruppo di ricerca coordinato dalla Professoressa Silvia Pellegrini, che da anni ha sviluppato un’innovativa linea di ricerca sullo studio degli effetti dei fattori genetici sul comportamento umano e sul senso morale, presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa diretto dal Prof. Stefano Taddei. Un programma ambizioso, come si capisce, che vede unite le due istituzioni in un progetto traducibile come “La ricerca della felicità. Fattori semantici, genetici e personologici che influenzano il benessere delle persone e il loro senso di soddisfazione nella vita”. “Geni e ambiente sono in stretta relazione tra loro, con influenza reciproca dell’uno sull’altro – spiega la professoressa Pellegrini dell’Università di Pisa – . Questa ricerca mira a comprendere quali fattori genetici possono favorire lo sviluppo di un’attitudine positiva o rendere più resilienti agli eventi avversi della vita. In un certo senso, capire quanto felici si nasce o si diventa” ha commentato la professoressa Pellegrini dell’Università di Pisa.