FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

“Che ne pensate del turismo?“. Rifondazione interroga la città

Il partito assieme ai Giovani comunisti lanciano un questionario con una serie di domande per tastare il polso ai lucchesi di fronte alla crescita dei flussi. Risultati arriverano prima dell’estate.

Turisti stranieri per le strade di Lucca

Turisti stranieri per le strade di Lucca

Vogliamo "chiedere direttamente ai cittadini, tramite un questionario, cosa pensano di quella che è ormai una vera e propria turistificazione della città". La proposta arriva da Rifondazione Comunista e da Giovani Comunisti che ieri mattina in piazza San Michele hanno illustrato l’iniziativa, una sorta di consultazione popolare attraverso un questionario.

Giulio Strambi, segretario di Rifondazione della Valle del Serchio e di Lucca, Paolo Bartolozzi, segretario del circolo di Lucca, e Matteo Pelleriti, segretario dei Giovani Comunisti hanno precisato i termini della consultazione che durerà due mesi e a cui si potrà partecipare scannerizzando il QR code del questionario, che potrà però essere richiesto anche via email all’indirizzo: [email protected]. Previsti anche dei gazebo nelle prossime settimane. I risultati saranno resi noti entro l’estate.

"L’argomento della turistificazione e la sua esplosione in centro storico sono sotto gli occhi di tutti – spiega Strambi – da parte nostra, abbiamo già alcune idee, ma vogliamo capire direttamente dai cittadini cosa ne pensano. Il tessuto di Lucca si è profondamente modificato negli ultimi 15 anni durante i quali anche molte piccole attività hanno cessato di esistere a favore di grandi catene. Lucca non è ancora al livello di Venezia o Firenze, ma il problema va posto e vanno cercate le soluzioni".

Niente battaglie contro i grandi eventi, viene assicurato, ma la necessità, semmai, di redistribuire diversamente le risorse che da essi arrivano.

"Non siamo contrari – aggiunge Bartolozzi – ma servirebbe maggiore attenzione alla redistribuzione delle entrate, garantendo fondi per esempio per le Mura e per il servizio pubblico che andrebbe a vantaggio dei cittadini e dei turisti".

C’è poi la questione degli affitti brevi che preoccupa, al pari degli spazi giovanili sempre più ridotti. "Non ci riferiamo tanto a chi affitta una camera o ha due appartamenti – spiega Pelleriti – quanto ai circuiti di bed and breakfast con magari dieci-quindici appartamenti che finiscono per modificare la vita in centro storico dove peraltro mancano spazi anche per i giovani: abbiamo solo l’Agorà e il Cantiere sulla via del Brennero che è in pessime condizioni. Nel frattempo, si privatizzano gli spazi: basti pensare alla cessione di una parte della Manifattura o al bando sul Mercato del Carmine".