
Giampiero Fusari, 84 anni, sulla porta del suo negozio frutta e verdura
Lucca, 29 dicembre 2021 - Triste conto alla rovescia per il piccolo e storico negozio di frutta e verdura al numero 26 di via della Fratta, da sempre gestito da Giampiero Fusari, oggi 84enne, un punto di riferimento per tutto il quartiere. Lui, uno dei più longevi negozianti del centro storico, avrebbe voluto continuare, ma la struttura, secondo l’Asl, non è più a norma: l’attività va quindi sospesa. Venerdì 31 dicembre sarà l’ultimo giorno di apertura. In caso contrario scatterebbero verbali e multe a raffica.
"Mi dispiace davvero – commenta Giampiero Fusari – ma dopo ben 62 anni trascorsi ininterrottamente dietro questo bancone, devo arrendermi e chiudere il mio negozio di frutta e verdura. L’Asl mi aveva dato un ultimatum: entro il 31 dicembre prossimo avrei dovuto rifare impianto elettrico, tubature dell’acqua, bagno a norma, pavimentazione, scaffalature e non so quante altre cose. Ovviamente è impossibile per una piccolissima attività come la mia fronteggiare certe spese. E poi ho 84 anni, devo fermarmi qui...".
E’ sconsolato Giampiero Fusari. La vita per lui è sempre stata legata a questa rivendita di frutta e verdura dove il tempo sembra essersi fermato. Non per la burocrazia, a quanto pare, che lo incalza. "Sono qui in via della Fratta dal novembre 1959 – racconta il signor Giampiero – quando la titolare era mia madre Corinna Vannucci. Io avevo 22 anni e prima lavoravo già qui davanti al grande forno Galli. Dal 1977 sono subentrato io da solo. Era il periodo in cui realizzarono il mercato nuovo in Pulia, tempi in cui c’erano 36 magazzini e tutti si litigavano per averli. Oggi anche quello è praticamente spento, vanno tutti al supermercato".
"Mia madre a quei tempi – ricorda – pagò la licenza del negozio un milione di lire. Era una grossa cifra, ma pensavamo che fosse anche una specie di investimento in caso di cessione. Oggi fa un po’ sorridere, visti i tempi che corrono. Però negli anni d’oro il negozio andava bene, sono riuscito anche a murarci la casa. Ma all’epoca si facevano tanti sacrifici e ci si accontentava di molto meno nella vita. Oggi è proprio difficile andare avanti per noi piccoli commercianti. Basta vedere le migliaia e migliaia di euro che dovrei spendere ora per rifare da zero questo negozietto dove lavoro da solo. Poi si meravigliano se le attività piccole e storiche chiudono...".
Il signor Giampiero sa di essere un personaggio d’altri tempi. Calmo e ironico, ruvido e dolce allo stesso tempo, non si è mai sposato, non ha figli (solo qualche affezionatissimo nipote) e ha fatto del negozio e della clientela la sua “famiglia allargata“. Un commerciante solido e con radici ben piantate in quella terra lucchese che ama e i cui frutti offre ai clienti con orgoglio e passione, come si offre una parte di se stessi, della propria storia.
«Ho fatto sempre questo lavoro – sorride con una smorfia di amarezza – ma è sempre più difficile, la concorrenza della grande distribuzione è imbattibile e ci sono costi di gestione esorbitanti. Per questo mio negozietto, oltre all’affitto, pago 1.100 euro di tassa rifiuti ogni anno, più 500 euro ogni tre mesi per tenere la contabilità di poche fatture. Poi ci vuole la posta Pec, la fattura elettronica, troppa roba per me. A 84 anni lo so bene che era l’ora di godermi la... magra pensione, ma finora è stata più forte la passione per il lavoro e il contatto con la gente, chiacchierare con i clienti, residenti della zona, ma anche turisti. Tanti ora mi scomgiurano di restare... Io sono riuscito a fronteggiare piuttosto bene persino la pandemia, ma ora purtroppo devo arrendermi alla burocrazia e salutare tutti".
Paolo Pacini