di Giulia Prete
LUCCA
"Basta asfalto, ci siamo rotti i polmoni". Questo uno dei tanti striscioni che ieri mattina sventolava in piazza Napoleone in occasione della manifestazione, seguita da una conferenza stampa organizzata da partiti, comitati e associazioni ambientaliste del territorio per gridare a gran voce il “no“ agli assi viari. Dopo il via libera al progetto, annunciato pochi giorni fa dalla Regione, alla quale le amministrazioni di Lucca e Capannori hanno stretto la mano, suscitando anche stupore, la voglia di scendere in piazza si è fatta subito sentire.
E in piazza, composti e pacifici nonostante i toni e gli animi accesi, erano davvero tanti: "Si tratta di un progetto devastante – dice Umberto Franchi, coordinatore del Forum per la tutela ambientale e salute dei cittadini -. C’è la necessità di sospenderlo e di aprire un confronto propositivo con le associazioni del nostro Forum su delle alternative che valorizzano la mobilità dolce. Chi dice che gli assi viari servono per smaltire il traffico dice il falso. Andranno ad aggiungere traffico a quello già esistente, aumentando anche l’inquinamento da polveri sottili. Un progetto fortemente voluto anche da un commissario indagato addirittura per corruzione, a maggior ragione deve essere sospeso".
"Stiamo preparando un esposto alla Procura della Repubblica - conclude Franchi -, non si può permettere che questa colata di cemento vada a incidere sulla salute dei cittadini e sull’ambiente in modo disastroso. Siamo pronti anche a segnalare il caso al Tar: questo progetto è fortemente in contrasto con le leggi esistenti e con le direttive europee. Noi non ci fermiamo qui".
"L’impatto che avrà sull’ambiente sarà terribile – commenta Giulio Strambi, segretario di Rifondazione Comunsita Lucca –, si andrà a costruire una barriera che impedirà il normale deflusso dei corsi d’acqua, con conseguenze imprevedibili. Spendere 200 milioni di euro per far risparmiare ai cittadini solo quattro minuti di tempo è assurdo. Chiediamo fortemente il rinvio della conferenza dei servizi e una nuova valutazione". "Un progetto del genere nel 2024 è inammissibile – aggiunge Eugenio Baronti, Sinistra Italiana -. Non è solo inutile, è fuori dal tempo. Il mondo sta andando in un’altra direzione. Quando tra dieci anni si inaugureranno gli assi viari, quel modello di mobilità sarà ormai morto. Aver dato l’ok è imperdonabile, un disonore nei confronti delle nuove generazioni".
"Chi si prende la responsabilità di questa opera, poi dovrà dire quello che ha combinato alle nuove generazioni - aggiunge Guido Angelini, di Legambiente Capannori -. Noi come Legambiente vogliamo portare avanti tutte le manifestazioni democratiche possibili per dire no, sia con i cittadini che facendo alcune iniziative legali per questo terreno. Valutiamo anche noi l’ipotesi di fare un ricorso al Tar".
Presente anche il Centro di ricerca rifiuti zero: "Il Comune di Capannori, noto come uno dei più green di Italia, dicendo sì al progetto ha fatto una grandissima figuraccia – attacca il direttore Rossano Ercolini -. L’inquinamento ambientale ancora una volta è correlato a quello della politica. Non si può rovinare il futuro ai giovani per fare carriera. C’è bisogno di una petizione al Parlamento Europeo, noi siamo pronti alla battaglia". A prendere la parola anche il capogruppo in consiglio Comunale a Lucca di Sinistra Civica Ecologista, Daniele Bianucci: "Un’opera devastante. Anche molti consiglieri di destra in campagna elettorale si sono espressi contro questo progetto – spiega -. Dato che la contrarietà a questa opera non è né di destra né di sinistra, mi rendo disponibile a mettere la firma con qualsiasi consigliere, anche di destra, per portare finalmente in consiglio comunale questo tema".
"Sia a Lucca che a Capannori si è dato parere favorevole al progetto senza ascoltare e informare la cittadinanza – conclude Matteo Masini di Capannori Popolare –. Invito i consiglieri ad avere più coraggio, anche loro possono fare molto. La conferenza dei servizi è a breve, ma la nostra lotta non finirà qui. Useremo, se necessario, anche la via legale, ma mi auguro che non si arrivi a tanto. Si cerchi di salvare la faccia alla politica con la P maiuscola". "La nostra lotta non finirà qui - chiosano in coro gli organizzatori -. Se il progetto va avanti, siamo già pronti ad organizzare assemblee popolari e manifestazioni più imponenti. Le soluzioni alternative ci sono, il prossimo passo sarà ricorrere al Tar".