
MONTECARLO
Un regalo vero, affinché sia una Pasqua nel segno della tradizione anche per coloro che vivono il disagio e scoprono l’amarezza di un periodo di festa caratterizzato da incertezza e precarietà di prospettive dovuto soprattutto a problemi economici. Un regalo dolce in tutti i sensi, sia quello del gusto, sia quello della bontà d’animo. Kathy Bertolucci e il compagno Edi Scurti, titolari del nuovo panificio Capocchi, in via Romana Est, in località Turchetto, nel territorio di Montecarlo, a breve distanza dal distretto sanitario, lanciano una bella iniziativa. Domani, sabato, vigilia di Pasqua, regaleranno una cinquantina di uova di cioccolato alle famiglie in difficoltà. "Non vediamo l’ora di vedere la sorpresa dei bimbi e l’eccitazione nel ricevere questo dono – commentano Edi e Kathy – perché diciamoci la verità, di fronte alla ricerca spasmodica della normalità, non è tutto come prima. Ci sono famiglie che stavano bene e che hanno perso ogni fonte di reddito con la pandemia. Anche noi, con il forno, abbiamo da risolvere diversi problemi. Ma ci abbiamo pensato e si è formata la convinzione che dovevamo farlo. Per quei genitori che domenica prossima altrimenti non potrebbero permettersi nemmeno di acquistare il simbolo della festa pasquale ai figli. Rimarremo aperti fino alle 15,30 per la distribuzione". I due giovani imprenditori lanciano l’appello: "Per i nuclei familiari che se la passano male. Venite col vostro bambino e avrete il regalo, naturalmente fino a esaurimento scorte, sperando di fare cosa gradita, augurando a tutti una buona Pasqua e sperando in tempi migliori. Questo è un piccolo gesto che ci viene dal cuore e spero che vi possa far piacere".
Ma quale sarà il criterio per stabilire che si tratta di persone in difficoltà? "Certamente noi non chiediamo nessuna prova, per così dire, non possiamo mica pretendere che la gente ci faccia vedere l’Isee o l’entità del proprio reddito. A chi si presenterà noi daremo per scontata la buona fede, a meno che – scherza, ma non troppo, Kathy Bertolucci – non lo faccia a bordo di un’auto di lusso. Allora qualche dubbio ci potrebbe venire. Scherzi a parte, daremo l’uovo a tutti senza controlli, ci farebbe piacere si presentassero coloro che ne hanno bisogno. Dopo le uova grandi, quando termineranno, regaleremo quelle di dimensioni più contenute, più piccoli. L’obiettivo – conclude Kathy – è quello di far rinascere un sorriso in questa vita così difficile". Un gesto lodevole che magari in altre occasioni potrebbe essere preso da esempio da altri commercianti.
Massimo Stefanini