Lucca, 26 febbraio 2019 - «E’ proprio il traguardo più bello e sofferto. Di sicuro il più importante... Per ora sta andando tutto bene, incrociamo le dita, sono ore delicate». Eh sì, può arrivare anche a 60 anni la corsa decisiva, quella dove non puoi sbagliare nulla, mentre tutti quanti devono dare il meglio per farti vincere, tifando per te. Il traguardo per Cesare Cipollini, fratello del più famoso Super Mario, è il trapianto di cuore effettuato due giorni fa a Bologna. Ad operarlo è stata l’equipe di Sofia Martin Suarez, cardiochirurgo del policlinico Sant’Orsola di Bologna. Una donna tra le più quotate in questo settore. «L’hanno chiamato venerdì notte – racconta il figlio Francesco Cipollini, appena rientrato a Lucca – perché avevano un cuore adatto a lui, cosa davvero rara. Poi subito una corsa a Bologna al Sant’Orsola, dove gli hanno fatto rapidi controlli per verificare lo stato di salute. Il caso ha voluto che lo operasse proprio la migliore, la dottoressa Sofia Martin Suarez. E un altro caso incredibile è relativo al donatore. Ovviamente non ci hanno detto chi sia questa persona generosa, ma sappiamo che era un ciclista giovane. Davvero incredibile questo destino. Dobbiamo solo dire grazie a lui e ai suoi familiari per questo gesto. Il cuore che gli hanno impiantato è strepitoso, hanno detto i medici. Adesso tocca a mio padre Cesare darsi da fare, ma per fortuna ha un fisico giovane che lo aiuterà nel recupero». «Ci ho parlato domenica dopo l’intervento – prosegue Francesco – e mi è sembrato tranquillo, ringiovanito, direi. Abbiamo avuto molta fortuna, perché era in lista per il trapianto da un anno e non era affatto facile trovare un cuore compatibile. Aveva una patologia cardiaca che gli impediva da tempo di lavorare e gli stava pian piano uccidendo le cellule del cuore. Sì, questa è stata la corsa più difficile per lui e per tutti noi, ma mio padre è giovane, ha appena compiuto 60 anni, ma a parte il cuore malato era in perfette condizioni». A fare il tifo per Cesare Cipollini, oltre ai figli Francesco, Cecilia ed Edoardo (13enne e già piccolo campione delle due ruote), la compagna Monica e anche la sorella Tiziana e il fratello Mario. «Oggi – aveva scritto sabato il Re Leone sul suo profilo Facebook – Cesare sta affrontando la prova più importante. In queste ore è sotto i ferri, trapianto di cuore! Forza Cesare, non mollare devi toglierti un sacco di soddisfazioni con Edoardo!». Un ideale abbraccio anche da Ivano Fanini, grande amico di Cesare, oltre che patron di alcune delle squadre professionistiche in cui aveva corso negli anni Ottanta.
E sono in tanti ora ad attenderne il ritorno a Lucca dopo questo delicato intervento, con il cuore nuovo. Cesare Cipollini non è stato un campione come il fratello Mario, ma tanti sportivi lucchesi ne ricordano la folgorante carriera nei dilettanti dove vinceva una gara dietro l’altra, fino al passaggio nei professionisti nel 1978, a soli 19 anni, anticipato per deroga speciale. Era un razzo in sella alla bici e nel 1976 realizzò persino il record mondiale di inseguimento a squadre con il quartetto azzurro insieme a Saronni, De Candido e Callari. Dopo poche settimane la squadra partecipò anche alle Olimpiadi di Montreal, arrivando sesta. Cesare aveva appena 16 anni e mezzo. Il professionismo invece non faceva per lui. Troppo stress, troppa pressione. E troppi compromessi da accettare per un carattere indipendente come il suo. La sua carriera si impantanò, con un unico lampo nel 1983 quando vinse il Giro dell’Emilia. Ma adesso conta solo questa tappa, questo cuore nuovo che riprende a battere. E’ di un ciclista. Per chi non crede al karma. Forza Cesare!